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Ponticelli, droga detenuta in strada: tre arresti

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Operazione alto impatto a Ponticelli. Ieri sera gli agenti del Commissariato Ponticelli e i finanzieri del Comando Provinciale di Napoli, con il supporto del Reparto Prevenzione Crimine Campania e di una unità cinofila antidroga della Guardia di Finanza, hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio nel quartiere Ponticelli.

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Campania, i clienti dei saldi superano quelli del 2021 ma lontani dal pre covid

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I clienti dei saldi estivi 2022 superano quelli dell’anno scorso, confermando un trend che va verso il positivo, ma rimangono lontani dalle percentuali raggiunte nell’anno pre-covid (2019) di circa il 21% in meno. Aumentati, quindi, i consumatori nell’ultimo anni nei centri commerciali ma purtroppo, la conseguente crisi economica che ha colpito le famiglie monoreddito soprattutto, li tiene lontani dai valori normali. Gli outlet invece registrano numeri peggiori: -28,3 % rispetto al 2019 e -1,8% rispetto al 2021 ma in ogni caso anche qui pare si vada verso una crescita graduale.

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Coronavirus, i dati nazionali: nuova discesa di positivi e tasso di incidenza

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Diramato sui canali ufficiali del Ministero della Salute il report Covid-19 per la giornata di sabato 30 luglio 2022 sul territorio nazionale:

sono 49.571 i nuovi contagiati a fronte di 290.013 tamponi elaborati per un tasso di incidenza che scende di 2,1 punti percentuali attestandosi al 17,1%. 121 le vittime, 86.714 le persone guarite dal virus. Si allenta ulteriormente la pressione ospedaliera a livello nazionale, con una diminuzione di 18 posti letto occupati in terapia intensiva e 166 posti occupati in degenza ordinaria.

Campania, operazioni nella “Terra dei Fuochi”

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L’impegno congiunto dell’Esercito Italiano e delle Forze dell’Ordine impiegate nell’ambito dell’Operazione “Terra dei Fuochi”, ha portato, anche in questo periodo a risultati di assoluto rilievo nel corso degli Action Day settimanali. Il contrasto allo smaltimento illecito di rifiuti industriali, artigianali e commerciali ed a roghi di rifiuti ha assunto particolare rilevanza durante il periodo estivo come prevenzione del più ampio fenomeno degli incendi dolosi. In particolare l’attività settimanale ha coinvolto diverse aree della provincia di Caserta e di Napoli.

Il giorno 28 luglio, nei comuni di Nola, Scisciano, San Vitaliano, Marigliano e Saviano, gli interventi per il contrasto dei reati ambientali, hanno permesso il controllo di 9 attività, di cui 3 sequestrate e l’identificazione di 22 persone, di cui 5 denunciate all’Autorità Giudiziaria. Inoltre, 9 persone sono state sanzionate per differenti illeciti amministrativi, con ammende quantificate in circa 112 mila euro.

Per il controllo e verifica dei siti individuati, sono stati impiegati 11 equipaggi, con un totale di 29 uomini, messi in campo dall’Esercito Italiano su base 3° Reggimento Bersaglieri, con unità della Polizia di Stato di Nola, Carabinieri di Saviano e Nola, Polizia Metropolitana di Napoli, Guardia di Finanza Territoriale di Nola, Polizia Municipale di Nola, Scisciano, San Vitaliano, Marigliano e Saviano, oltre che ASL, personale dell’ARPAC e dell’Ispettorato Centrale Repressione delle Frodi (ICQRF). Prosegue, in tal modo, lo sforzo di prevenzione e repressione dell’abbandono illecito e di roghi dei rifiuti, secondo la pianificazione stabilita dal piano congiunto delle Prefetture di Napoli e Caserta, le Questure di Napoli e Caserta, con la direzione e coordinamento del Vice Prefetto Filippo RomanoIncaricato per il contrasto del fenomeno dei roghi nella regione Campania.

Covid-19, il bollettino ordinario della Regione Campania

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La Regione Campania ha diffuso sui propri canali ufficiali il penultimo bollettino settimanale di aggiornamento pandemico da coronavirus sul territorio:

nei dati di giovedì sono 4.535 i nuovi positivi a fronte di 24.498 tamponi processati (di cui 20.842 antigenici e 3.656 molecolari). 7 le vittime riportate nel bollettino. Per quanto concerne il report di posti letto regionali: su 573 posti letto disponibili in terapia intensiva ne sono occupati 22; su 3160 posti letto disponibili in degenza ordinaria ne sono occupati 642.

Campania, allarme spiagge libere: le proposte di Legambiente

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Una regione dove è quasi impossibile trovare uno spazio dove poter liberamente e gratuitamente sdraiarsi a prendere il sole e una volta trovata una spiaggia libera ecco che in alcuni casi sono poste vicino a foci dei fiumi, dove la balneazione è vietata. 

Aiuto… mi si è ristretta la spiaggia:in Campania complessivamente si può stimare che con le sole concessioni relative agli stabilimenti balneari, campeggi e complessi turistici oltre il 68% delle aree costiere sabbiose è sottratto allalibera e gratuita fruizione. Ciò significa che solo il 32% del litorale della nostra regione è “free”, quasi una su tre. Negli ultimi due anni, le concessioni solo per stabilimenti balneari sono aumentate del 23%: sono 1.125 nel 2021 erano 916 nel 2016. Record per i comuni di Meta di Sorrento dove 87% di spiagge occupate, Cellole e Battipaglia rispettivamente con 84% e 68%.A fare il punto della situazione e dei cambiamenti in corso lungo le aree costiere è il nuovo rapporto di Legambiente “Spiagge 2022”, diffuso oggi a pochi giorni dall’approvazione del Ddl concorrenza che pone finalmente fine alla proroga infinita alle concessioni balneari fissando l’obbligo di messa a gara dal primo gennaio 2024, così come deciso dalla sentenza del Consiglio di Stato. Complessivamente in Campania- scrive Legambiente- sono 4.772 le concessioni demaniali marittime, di cui 1125 sono per stabilimenti balneari, 166 per campeggi, circoli sportivi e complessi turistici, mentre le restanti concessioni sono distribuite su vari utilizzi, da pesca e acquacoltura a diporto, produttivo. Ma a pesare sulle poche spiagge campane – riporta Legambiente – è anche il problema dell’erosionecostiera con la presenza di 85 km di tratti di litorale in erosione, il 54% delle spiagge basse sabbiose (escluse le isole). E poi c’è la questione legata alle coste non balneabili: complessivamente lungo la Penisola il 7,7% dei tratti di coste sabbiose è di fatto interdetto alla balneazione per ragioni di inquinamento. Sicilia e Campania contano in totale circa 55 km su 87 km interdetti a livello nazionale.

Seppur l’approvazione del Ddl concorrenza abbia portato un’importante novità, per l’associazione ambientalista sono ancora molti gli ostacoli da superare per garantire una gestione delle coste attenta alle questioni ambientali. Per questo Legambiente lancia oggi un pacchetto di cinque proposte affinché nella prossima legislatura si arrivi ad avere finalmente una legge nazionale per garantire il diritto alla libera e gratuita fruizione delle spiagge e allo stesso tempo un quadro di regole e un quadro di regole certe che premino sostenibilità ambientale, innovazione e qualità. Cinque i pilastri su cui si dovrà concentrare il lavoro: garantire il diritto alla libera e gratuita fruizione delle spiagge, premiare la qualità dell’offerta nelle spiagge in concessione, ristabilire la legalità e fermare il cemento sulle spiagge, definire una strategia nazionale contro erosione e inquinamento e un’altra per l’adattamento dei litorali al cambiamento climatico. Sarà fondamentale per questo dare gambe ai decreti attuativi del Decreto Concorrenza per far sì che le prossime procedure di affidamento delle concessioni siano finalmente trasparenti.“Le spiagge rappresentano una straordinaria risorsa del nostro Paese, sia in chiave ambientale che turistica, ma anche spazi vissuti da milioni di persone per diversi mesi all’anno. Un patrimonio ambientale e pubblico così straordinario deve essere gestito nella massima trasparenza, tutelando il diritto a fruire delle spiagge.“Purtroppo in Italia – dichiara Mariateresa Imparato, presidente regionale Legambiente – non esiste una norma nazionale che stabilisca una percentuale massima di spiagge che si possono dare in concessione. Un’anomalia tutta italiana a cui occorre porre rimedio. L’errore della discussione politica di questi anni sta nel fatto che si è concentrata tutta l’attenzione intorno alla Direttiva Bolkestein finendo per coprire tutte le questioni, senza distinguere tra bravi imprenditori e non, e senza guardare a come innovare e riqualificare.  P Occorre accelerare nella direzione della qualità e sostenibilità ambientale, replicando quelle esperienze virtuose e green messe in campo già da molti lidi e apprezzate sempre più dai cittadini che cercano qualità e rispetto dell’ambienteIn Italia non esiste una norma nazionale che stabilisca una percentuale massima di spiagge che si possono dare in concessione, tale scelta viene lasciata alle Regioni che il più delle volte optano per percentuali molto basse.Tra i casi legislativi virtuosi si trova la Puglia che da 15 anni, grazie alla Legge Regionale 17/2006 (la cosiddetta Legge Minervini✁), ha stabilito il principio del diritto di accesso al mare per tutti fissando una percentuale di spiagge libere pari al 60%, superiore rispetto a quelle da poter dare in concessione (40% ). Di segnale opposto si comporta la Campania che ha imposto un limite minimo (ed irrisorio) del 20% della linea di costa dedicato a spiagge libere.

Spiagge ed erosione. La prima ragione- denuncia Legambiente- è legata ai processi di erosione costiera. Gli ultimi dati regionali pubblicati anche nelle Linee Guida Nazionali sulla erosione costiera (TNEC 2018), riportano la presenza di 85 km di tratti di litorale in erosione, il 54% delle spiagge basse sabbiose (escluse le isole). I 65 km censiti di opere radenti classificate come costa fittizia, sono in buona parte ex spiagge ora scomparse. Quindi una lettura più realistica dei dati sulle coste basse, porterebbe la loro percentuale in erosione a circa l’80%. In particolare,Ischia, vede tutte le spiagge in erosione e un parallelo alto tasso di artificializzazione del litorale. Il litorale domiziano, in particolare a Castel Volturno (CE), negli ultimi 10 anni ha visto sparire intere spiagge fino ad un arretramento di 200-300 metri della linea di riva, a causa dell✥irrigidimento della costa portato da pennelli e frangiflutti. Il rischio erosione fino a 100 metri riguarda, invece, gli arenili di Pollica, Castellabate, Camerota, Agropoli, Montecorice, Maiori, Eboli, Procida, Ascea,Capaccio Paestum, Barano, Mondragone, Battipaglia, Pozzuoli, Positano, Vibonati, Amalfi, Massa Lubrense, Bacoli, Pisciotta, Serrara Fontana, Casamicciola Terme, Vietri sul Mare. Proprio rispetto a molti comuni che già vedono livelli elevati di erosione costiera va ricordato l’appalto del cosiddetto Grande Progetto del Golfo di Salerno, che prevede una artificializzazione di circa 40 km del litorale della piana del Sele. Il progetto, del valore di 70 milioni di euro finanziato anche con fondi europei, prevede la messa in opera di 1,2 milioni di tonnellate di massi, tra pennelli e barriere, oltre che un primo intervento di ripascimento di circa 200.000 metri cubi di sabbia. Queste strutture di tipo rigido, poste a poca distanza le une dalle altre, non contrastano l’erosione costiera proteggendo i sedimenti sabbiosi.

Buone pratiche e stabilimenti green: Anche quest’anno nel report “Spiagge 2022” si segnalano le buone pratiche contro l’erosione costiera per la gestione dei litorali e poi alcune storie di stabilimenti che puntano su un’offerta green e di qualità. In Campania sono segnalate a livello nazionale nel comune di Eboli dove si trova una fascia pinetata gestita dal circolo di Legambiente Silaris Eboli. Qui i volontari preservano l’ area con l’obiettivo di conservare la flora tipica della macchia mediterranea e proteggere l’arenile. Il circolo gestisce, cura e promuove l’area protetta dunale da più di 10 anni. A Marina di Ascea il Posidonia Beach Club ha ricostruito la duna alle spalle dello stabilimento, spianata da precedenti gestori per realizzare un parcheggio. Inoltre presenta un impianto fotovoltaico ed un orto in spiaggia che utilizza anche a scopo didattico durante l’autunno o la primavera. A Marina di Camerota i Lidi del Parco sono un marchio d’impresa creato dall’Associazione Stabilimenti Balneari Marina di Camerota in partenariato con l’Ente Parco Nazionale del Cilento. Chi ne fa parte attua la raccolta differenziata , partecipa alle diverse giornate ecologiche per la pulizia dei fondali e delle spiagge . Un’eccellenza è rappresentata dall’ Oasi dunale – Capaccio Paestum che si trova in corrispondenza della famosa area archeologica, sul litorale pestano, e che occupa una superficie di ben 16 ettari (11 di pineta e 5 di spiaggia) gestita dal circolo di Legambiente Freewheeling di Capaccio-Paestum. Tante le attività messe in campo:dal percorso sensoriale alla macchia mediterranea per non vedenti, la costruzione di passerelle per permettere a tutti la discesa a mare, i campi di volontariato per il supporto estivo, il collegamento con l’area archeologica di Paestum attraverso la cura del percorso degli Argonauti d’intesa con i migranti ospiti sul territorio. Dum Dum Republic – Capaccio Paestum il Beach club del Cilento che sorge all’ombra dell’area archeologica dei templi di Paestum e da molti anni ha scelto di evitare materiali monouso o di sostituirli dove è necessario, consentendo solo l’utilizzo di materiale biodegradabile e compostabile. L’iniziativa più creativa è la sfida ai clienti a non chiedere la cannuccia, proponendo, per gli aperitivi in riva al mare, l’utilizzo di maccheroni di zito per sorseggiare i drinks. La conversione green continua con l’utilizzo di piatti in ceramica per il pranzo, stoviglie di acciaio e l’antica bottiglia di vetro dal fascino retrò a tavola, vassoi di legno e asporto riciclabile oltre che una massiccia campagna sulla raccolta differenziata in spiaggia.

Coronavirus, i dati nazionali: 54.088 nuovi positivi, ma tasso d’incidenza in discesa

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Diffuso sui canali del Ministero della Salute il report Covid-19 per la giornata di venerdì 29 luglio 2022 sul territorio nazionale:

sono 54.088 i nuovi contagiati a fronte di 281.658 tamponi elaborati per un tasso di incidenza che scende di 1,2% attestandosi al 19,2%. 244 le vittime, 83.238 i soggetti guariti. Si allenta la pressione ospedaliera, con una diminuzione di 6 posti letto occupati in terapia intensiva e 143 posti occupati in degenza ordinaria.

Campania, i dati coronavirus

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La Regione Campania ha diramato sui propri canali il bollettino di aggiornamento epidemico da Covid-19 sul territorio:

nel bollettino di venerdì 29 luglio 2022 sono 4840 i nuovi positivi a fronte di 24.950 test processati (di cui 21.073 antigenici e 3877 molecolari). 5 le vittime nelle ultime 48 ore, con 8 deceduti in precedenza ma registrati ieri. Per quanto concerne il report di posti letto regionali: su 573 posti letto disponibili in terapia intensiva ne sono occupati 26; su 3160 posti letto disponibili in degenza ordinaria ne sono occupati 652.

Ascoli Piceno, controlli dei Carabinieri: 5 persone denunciate

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I carabinieri di Ascoli Piceno sono intervenuti sul territorio per verificare il corretto rispetto delle normative in tema di sicurezza stradale:

secondo quanto raccolto da Adnkronos le zone interessate sono state in particolar modo quelle della cosiddetta “movida” e hanno spinto le forze dell’ordine a denunciare 5 persone comprensivi di vari ritiri della patente per guida in stato di ebrezza.

Siracusa, rinvenute oltre 700 piante di marijuana: un arresto

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I Carabinieri della compagnia di Priolo Gargallo durante attività di perlustrazione hanno trovato in un ovile nella zona di Siracusa 731 piantine di marijuana.

Secondo quanto raccolto dall’agenzia AGI gli agenti sono riusciti a scovare anche 170 grammi di cocaina e materiale per il confezionamento degli stupefacenti. Il proprietario dell’ovile, già noto alle forze dell’ordine, è stato tratto in arresto.

Coronavirus, il report nazionale

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Diffuso sui canali del Ministero della Salute il nuovo bollettino Covid-19 in Italia:

sono 60.381 i nuovi contagiati al test a fronte di 296.304 tamponi processati per un tasso di incidenza in lieve risalita (+0,3%) che si attesta al 20,4%. 199 le persone decedute, 88.425 i guariti. Certificato un nuovo importante alleggerimento del fronte ospedaliero con una discesa di 18 posti letto in terapia intensiva e di 183 per quanto riguarda la degenza ordinaria.

Ravello, spazio ai giovani artisti per la 70esima edizione del Festival

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Il cartellone della 70esima edizione del Ravello Festival, oltre ai grandi nomi del concertismo internazionale, dedica spazio ai giovani talenti. Dal 28 al 30 luglio la ribalta sarà tutta per gli ensemble cameristici dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, protagonisti di sei appuntamenti, con diversi organici, tra la Sala dei Cavalieri di Villa Rufolo e le chiese di San Giovanni del Toro e di Santa Maria a Gradillo. (programma completo su www.ravellofestival.com).

Domenica 31 luglio (ore 20) sarà l’Asian Youth Orchestra, orchestra composta da giovani musicisti provenienti da diversi Paesi asiatici, fondata a fine anni Ottanta da Richard Pontzious in collaborazione con il celebre violinista statunitense Yehudi Menuhin, a salire sul Belvedere di Villa Rufolo. L’ensemble in tournée, per la prima volta in Italia, sarà diretto da un altro giovane, già molto affermato sulla scena internazionale, Joseph Bastian. Ex trombonista basso della Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks (2004-2017), Bastian si è imposto all’attenzione del grande pubblico nel febbraio 2016, quando è intervenuto all’ultimo momento per dirigere l’orchestra in tre concerti in abbonamento, sostituendo un indisposto Robin Ticciati. Alla guida della pluripremiata AYO, di cui è attualmente direttore principale, Bastian per il debutto nella Città della musica, ha scelto un programma molto intrigante con l’esecuzione della Sinfonia n.1 in re maggiore, op.25 “Sinfonia classica” di Prokofiev, la Sinfonia n.4 in la maggiore “Italiana”, op.90 (MWV N 16) di Mendelssohn con in mezzo il Concerto n.1 in re maggiore per violino e orchestra di Paganini con violino solista Giuseppe Gibboni, fresco vincitore del Premio Paganini 2021. Classe 2001, salernitano, Gibboni, è sicuramente uno dei talenti più interessanti della sua generazione, di lui, Salvatore Accardo, suo insegnante all’Accademia Stauffer di Cremona ha detto “è uno dei talenti più straordinari che abbia conosciuto. Possiede un’intonazione perfetta, una tecnica strabiliante in tutti i suoi aspetti, un suono molto affascinante e una musicalità sincera. Sono sicuro che avrà tutti i successi che merita”.

Campania, i dati Covid-19

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La Regione Campania ha diffuso sui propri canali ufficiali il bollettino di aggiornamento pandemico da coronavirus sul territorio:

nei dati di giovedì sono 5.539 i nuovi positivi a fronte di 27.747 tamponi processati (di cui 23.130 antigenici e 4.617 molecolari). 7 le vittime riportate nel bollettino. Per quanto concerne il report di posti letto regionali: su 573 posti letto disponibili in terapia intensiva ne sono occupati 28; su 3160 posti letto disponibili in degenza ordinaria ne sono occupati 644.

Violento temporale nel Bresciano, il sindaco parla di disastro

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Un violentissimo acquazzone ha colpito i paesi dell’Alta Vallecamonica nel Bresciano, aggravando lo scenario con l’aggiunta della esondazione del torrente Re.

Secondo quanto raccolto dall’agenzia ANSA 40 persone sono state evacuate nella zona della Vallecamonica, con tre feriti non gravi. Il sindaco di Niardo, Carlo Sacristani, parla senza mezzi termini di un vero e proprio disastro.

Campania colpita dagli incendi: l’analisi di Legambiente

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Campania in fumo colpita dall’emergenza incendi, spesso di natura dolosa e criminale, appiccati per fini speculativi, o per ripicche tra privati o verso la pubblica amministrazione. Ad aggravare il tutto la crisi climatica, il caldo torrido e l’emergenza siccità. Secondo i dati del report  Italia in fumo” realizzato da Legambiente che, anticipando i dati Ecomafia 2022 e analizzando i dati satellitari dell’EFFIS, fa il punto sul patrimonio boschivo e non andato in fumo nel 2021 e negli ultimi 14 anni, dal 2008 al 2021. In Campania sono 5.564 gli gli ettari di superfici boscate e non devastati dalle fiamme nel 2021 (+ 29% sul 2020) mentre diminuiscono i reati tra incendi dolosi, colposi e generici, 553( erano 705 nel 2020) e le persone denunciate 47 erano 53 nel 2020. In aumento i sequestri 14 contro i 4 del 2020. A confermare le grandi difficoltà che ancora si incontrano nell’individuazione dei responsabili dei roghi, il dato relativo agli arresti: appena 3. A preoccupare è anche il dato complessivo degli ultimi 14 anni, frutto dell’elaborazione di Legambiente dei dati EFFIS dal 2008 al 2021. Parliamo di una superficie complessiva di territorio campano incenerito, di oltre 42.000 ettari, che ha interessato il territorio di almeno 185 Comuni, dove qualcosa non ha funzionato nelle azioni di prevenzione e lotta attiva agli incendi. E secondo gli ultimi dati, forniti dalla Protezione civile regionale, sono stati 241 gli incendi che complessivamente hanno interessato il territorio campano nel periodo tra il 1° gennaio e il 30 aprile 2022. La media è stata di 2 incendi al giorno (dato doppio rispetto a quello dello stesso periodo dell’anno precedente).Ad essere in pericolo sono soprattutto i “gioielli del Paese”: aree protette e siti rete natura 2000. L’azione criminale insiste, nel tempo, su aree geografiche ben delimitate e proprio in queste aree di pregio più di qualcosa non ha funzionato nelle azioni di prevenzione, contrasto e lotta attiva agli incendi.

Di fronte a questo quadro, Legambiente torna a ribadire l’importanza della prevenzione e del rafforzamento delle attività investigative lanciando 10 proposte – a partire da una gestione integrata degli incendi governo integrato degli incendi e piani di adattamento – per contrastare gli incendi con lo scopo di rafforzare la riforma della legge 353 del 2000. Obiettivo solo parzialmente raggiunto con la legge 155/2021, che ha introdotto nella nostra normativa l’incendio di interfaccia urbano-rurale; ha codificato il fuoco prescritto come misura di prevenzione; messo a disposizione 140 milioni di euro da spendere entro il 2023 e altri 150 a valere sui fondi del Pnrr; previsto pene più severe per alcuni reati di incedi dolosi; previsto poteri sostitutivi affidati alle Regioni e ai Carabinieri Forestali per la mancata redazione da parte dei Comuni del catasto delle aree percorse dal fuoco. Ma la norma approvata non fornisce tutte le risposte che l’associazione ambientalista aspettava per contrastare efficacemente gli incendi boschivi, soprattutto alla luce degli effetti già fin troppo visibili della crisi climatica.

“Occorre un radicale cambiamento di approccio e risposta al fenomeno degli incendi – spiega Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania – che miri a prevenire i roghi attraverso la gestione del territorio, l’utilizzo ecologicamente sostenibile delle risorse agro-silvo-pastorali, la promozione dei servizi ecosistemici che vanno remunerati,per sostenere e rivitalizzare le comunità rurali nelle aree interne e montane in una rinnovata funzione di presidio territoriale. Ricordiamo che secondo i dati delle forze dell’Ordine– solo il 2-3% dei roghi ha una causa naturale, il resto sono provocati dall’uomo, e più della metà (57,4%) sono dolosi. In questa partita servono investimenti veri, ricerca, strumenti e tecnologie, semplificazione di procedure e competenze all’interno di una strategia complessiva definita in condivisione con le popolazioni locali ed i portatori di interesse. Una necessità impellente anche perché, la tendenza che si prospetta nel 2022 e nei prossimi anni, è di una crescita del fenomeno degli incendi boschivi a causa della siccità prolungata che si sta verificando nell’Europa meridionale e le condizioni risultanti che hanno già causato numerosi focolai di incendi prematuri. Un altro segno evidente della crisi climatica già in atto”.

Bilancio aggressione ai siti natura 2000 e aree protette: Altri due aspetti riguardano l’aggressione in questi 14 anni 2008 al 2021 ai siti natura 2000 e alle aree protette. In particolare nei siti Natura 2000 in Campania, seppur ricordando che analizziamo un dato ampiamente sottostimato (a causa del mancatoinserimento delle superfici inferiori ai 30 ettari), sono avvenuti 333 incendi che hanno mandato in fumo circa 28.000 ettari, tenuto conto delle sovrapposizioni tra le diverse tipologie dei siti Natura 2000. Per quanto riguarda le aree protette sempre nell’arco di questi 14 anni, in Campania è andata in fumo, una superficie di 15.951,38 ettari, a causa di ben 219 incendi, che hanno interessato le aree protette. La Sicilia è la regione più colpita. Da sola rappresenta, nei 14 anni analizzati, oltre il 40% del totale della superficie percorsa dal fuoco all’interno di 38 differenti aree protette. Se la consideriamo insieme anche alle regioni Calabria e Campania arriviamo al 78% del totale della superficie bruciata all’interno di altre 22 aree protette.

Il report su www.legambiente.it

A seguire le 10 proposte di Legambiente

Le 10 proposte di Legambiente: 

  1. Gestione integrata degli incendi: è necessaria un’attività di integrazione/coordinamento, a livello regionale e nazionale, fra i settori dedicati alla previsione, prevenzione, informazione, addestramento, lotta, indagine e ricostituzione post-incendio.
  2. Pianificazione e politiche di adattamento: in attesa del Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici devono essere i Piani forestali di indirizzo territoriale a integrare la pianificazione forestale con la prevenzione degli incendi boschivi
  3. Interazione con la politica agricola: per un più efficace governo degli incendi è fondamentale una integrazione della politica forestale con quella agricola.
  4. Pascolo prescritto come strumento di prevenzione: il pascolamento con specie domestiche è stato finalmente riconosciuto come tecnica per prevenire il propagarsi degli incendi o evitare che una volta innescati diventino disastrosi. Tutte le specie pascolanti, bovini, ovini e caprini possono essere utilmente impiegate. 
  5. Responsabilizzazione e coinvolgimento dei cittadini: il governo degli incendi non deve essere solo responsabilità delle istituzioni e dei tecnici del settore. I cittadini possono essere parte attiva, in primo luogo coinvolgendo il volontariato non solo nella lotta ma anche nella prevenzione. 
  6. Statistiche e catasto incendi: l’analisi delle statistiche sugli incendi è essenziale per la comprensione ed il governo del fenomeno, sebbene il sistema nazionale di raccolta dei dati forestali sia carente.
  7. Pianificazione e progettazione del ripristino ecologico e funzionale: la ricostituzione post-incendio è una fase delicata del governo incendi e deve essere affrontata con interventi e soluzioni tecniche adeguate caso per caso e non in maniera emotiva.
  8. Pianificazione urbanistica e incendi: il verde urbano è importante per migliorare il benessere dei cittadini e la qualità delle nostre città ma i piani urbanistici non tengono in considerazione il rischio legato agli incendi boschivi nelle aree urbane. Per questa ragione appare auspicabile che nei prossimi anni la pianificazione urbanistica venga informata dai piani forestali di indirizzo territoriale che identificano le aree esposte al pericolo incendi (probabilità di propagazione di grandi incendi). La stessa attenzione deve essere indirizzata alla rete stradale che svolge un ruolo fondamentale nel garantire la sicurezza della logistica dei mezzi di soccorso in caso di incendi di elevata intensità.
  9. Pene più severe: estendere le pene previste dal Codice Penale per il reato di incendio boschivo a qualunque tipologia di incendio. 
  10. Potenziare i presidi statali nella lotta agli incendi boschivi: investire nel potenziamento della flotta aerea pubblica, nella specialità interna al Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, estendere le competenze dei Carabinieri Forestali in Sicilia. 

Coronavirus, il report nazionale: tasso d’incidenza superiore al 20%

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Diffuso sui canali del Ministero della Salute il nuovo bollettino Covid-19 in Italia:

sono 63.837 i nuovi positivi al test a fronte di 317.720 tamponi elaborati per un tasso di incidenza in lieve risalita (+0,3%) che si attesta al 20,1%. 207 le vittime, 79.499 i guariti. Lieve alleggerimento del fronte ospedaliero con una discesa di 10 posti letto in terapia intensiva e di 30 per quanto riguarda la degenza ordinaria.

Covid-19, il bollettino ordinario della Regione Campania

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La Regione Campania ha diffuso sui propri canali ufficiali il bollettino di aggiornamento pandemico da coronavirus sul territorio:

nei dati di mercoledì 27 luglio 2022, aggiornati alle 23.59 di martedì, sono 5887 i nuovi positivi a fronte di 29.419 test elaborati (di cui 24.088 antigenici e 5331 molecolari). 3 le vittime nelle ultime 48 ore con 2 deceduti in precedenza ma registrati ieri. Per quanto concerne il report di posti letto regionali: su 573 posti letto disponibili in terapia intensiva ne sono occupati 30; su 3160 posti letto disponibili in degenza ordinaria ne sono occupati 659.

Marevivo approva le scelte di Capri ed Anacapri per la salvaguardia del patrimonio dell’isola

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L’isola azzurra, l’isola dell’amore, l’isola più bella del mondo. Potremmo continuare all’infinito elencando gli appellativi che Capri ha suscitato nella sua millenaria storia.

Chi non vorrebbe vivere l’atmosfera e la bellezza di questo scoglio di rocce calcaree nel blu cobalto del Mediterraneo? Fiumi di persone arrivano da tutti i paesi del pianeta per godere, chi per un solo giorno, chi per una sosta più lunga nei fastosi alberghi, nei B&B o ancorati in lussuosi yacht, delle sue accoglienti acque. Un’economia straordinaria si è sviluppata, per soddisfare le esigenze, grandi e piccole, dei visitatori sempre più numerosi. Ma come coniugare tutto questo con la salvaguardia del patrimonio che ha generato tanta ricchezza? Da anni si discute sul numero chiuso per i turisti, sull’istituzione dell’Area Marina Protetta, ma, come si può immaginare, “forze” contrarie a queste soluzioni hanno impedito il realizzarsi di azioni che avrebbero in qualche modo regolamentato lo straordinario flusso di denaro che nei pochi mesi estivi entra nelle attività capresi. Ma le amministrazioni dell’isola non si sono date per vinte e, con coraggio e determinazione, hanno messo in atto un provvedimento per il mare che molto si avvicina sia alla protezione della biodiversità marina, sia all’esigenza di vivere il mare in tranquillità e sicurezza, nuotando intorno al meraviglioso scoglio. Per il secondo anno, gavitelli e boe hanno limitato l’accesso dei natanti a grotte ed estese zone di mare, formando negli specchi d’acqua delle piscine naturali silenziose e pulite frequentate da canoe e nuotatori. Un paradiso apprezzato da quella parte di visitatori, soprattutto stranieri, venuti a vivere la natura incontaminata dell’isola. Io e mia figlia siamo appassionate nuotatrici e facciamo un grande plauso al Comune di Capri e di Anacapri che non si sono arresi e hanno trovato il modo di salvaguardare l’immenso patrimonio dell’isola senza intaccare un’economia così importante per i suoi abitanti. Così, in questi giorni, abbiamo monitorato i fondali e abbiamo notato che l’acqua è particolarmente limpida. Ciò è sicuramente dovuto alla siccità, problema enorme che sta mettendo in ginocchio l’agricoltura e le risorse di acqua del nostro Paese ma che, per la salute del mare, rappresenta una straordinaria boccata di ossigeno. Veleni e plastiche trasportate dai fiumi attualmente in magra – si legge nella nota di Marevivo – hanno avuto una battuta d’arresto: ricordiamo che l’80% dei rifiuti plastici arriva proprio dai corsi d’acqua. Ma cosa succederà quando gli inevitabili acquazzoni arriveranno? Il carico inquinante concentrato in questi mesi si riverserà in un ecosistema delicato e assisteremo impotenti a un massacro annunciato. Oltre ad aver riscontrato la trasparenza delle acque, siamo state circondate da nuvole di piccole alici, guarracini, salpe, occhiate, saraghi, cefali, addirittura triglie e dentici, ma ci siamo chieste chi mancasse all’appello tra gli esseri che facevano parte della ricca biodiversità dell’isola.

Salta all’occhio la scomparsa dei ricci che ricoprivano gli scogli, ma anche delle stelle marine, degli sconcigli, delle attinie (“pomodori di mare”), di cozze pelose, orecchie di Venere, spondili, oloturie (“cazzilli di mare”) e granchi. Sono irrimediabilmente vuote le tane del “rancio fellone” e dei polpetielli, vuoti i laghetti tra le rocce dove viveva un microcosmo fatto di lumachine, gamberetti, ghiozzi, bavose e pulci di mare. Come poi non accorgersi della scomparsa della Cystoseira, un’alga bruna che bordava tutte le rocce dell’isola e si alzava e si abbassava secondo il movimento delle onde sprigionando il suo profumo marino e delle folte praterie di Posidonia ridotte in una presenza di ciuffi a macchie di leopardo? Ma tutto questo esercito di esseri animali e vegetali che fine ha fatto? Nessuno lo sa. Purtroppo la ricerca scientifica, e soprattutto la ricerca sul mare, è penalizzata da priorità che sembrano più urgenti, come scoprire cosa ci sia su Marte. Pare che in tempi remoti l’acqua fosse presente su questo Pianeta attualmente arido. Questa scoperta viene considerata fondamentale, nell’ipotesi che un giorno, dovendo lasciare la Terra non più ospitale, potremmo andare a vivere lì. Eppure, nel frattempo, non ci preoccupiamo di capire le leggi che regolano l’immensità dei mari e degli oceani sul nostro pianeta e che ci consentono di poter vivere qui dove siamo nati. Sembra una follia, ma è così: si stima che nel 2050 avremo perso un milione di specie, ma non sappiamo quali e quante nel frattempo si siano già estinte. Io ho una memoria storica perché da settanta anni vado sott’acqua e osservo la vita marina, ma non sono una ricercatrice né una scienziata, sono solo una persona che è stata catturata da Madre Mare con tutte le sue creature e sono molto preoccupata dal fatto di non ritrovare più le stesse creature che un tempo abitavano i fondali della mia bella isola. I giovani vedono quello che vedo io oggi e non hanno ricordi di quello che c’era prima: per loro questa è la normalità. Marevivo da anni chiede l’istituzione dell’Area Marina Protetta che abbia il compito non solo di proteggere ma anche di catalogare con minuzia tutti gli esseri che compongono la sua biodiversità. Il Mare Mediterraneo è malato, che cosa gli abbiamo fatto? Con la pesca intensiva e illegale uccidiamo la sua vita, con l’inquinamento lo facciamo morire. Limitare con le boe il passaggio e l’ancoraggio dei natanti a motore è un provvedimento che non soddisfa totalmente le nostre aspettative ma è un grandissimo passo nella direzione che ci auguriamo. Il nostro futuro dipende dalla salute del mare e la salute del mare dipende purtroppo da noi. Avanti tutta e grazie anche da parte del Mare!

Sardegna, confermato il primo caso di vaiolo delle scimmie

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Il virus del vaiolo delle scimmie si sta lentamente diffondendo su tutto il territorio nazionale.

Il primo caso infettivo in Sardegna è stato rilevato al Policlinico di Monserrato, secondo quanto raccolto dall’Agenzia ANSA che cita fonti dell’Azienda Mista. Il paziente infetto e ricoverato presso l’ospedale Santissima Trinità di Cagliari.

Coronavirus, il bollettino nazionale: 253 vittime ed aumento della pressione ospedaliera

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Il Ministero della Salute ha diramato nel pomeriggio il secondo bollettino Covid-19 dell’ultima settimana di luglio: 

nei dati di martedì 26 luglio 2022 sono 88.221 i nuovi positivi, 253 le vittime e 107.347 i soggetti guariti. I tamponi processati sul territorio nazionale sono stati 446.718 per un tasso di incidenza che aumenta lievemente (+0,4%) attestandosi al 19,7%. Si registra sia un aumento delle terapie intensive (+8 posti letto occupati) sia dei ricoveri ordinari (+43 posti letto occupati).

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