Operaio folgorato dai cavi elettrici, chiesto processo per imprenditore

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CASTEL DI SASSO – Richiesta di rinvio a giudizio a firma del pm Daniela Pannone, per l’imprenditore agricolo Aniello D’Angelo, 62 anni di Santa Maria Capua Vetere, che risponde di omicidio colposo aggravato per la morte di un suo operaio, Salvatore Ferraro, vittima di infortunio sul lavoro.

L’operaio non era stato assunto regolarmente e perse la vita durante la raccolta di ciliegie in un frutteto di proprietà di D’Angelo a Castel di Sasso, mentre era intento a maneggiare una scala in alluminio di circa sei metri, a posizionarla e a salirci sopra, urtava proprio contro i cavi elettrici che erano sul frutteto e che lo sovrastavano. Perse la vita folgorato, in quanto la scala fece da conduttore elettrico con i fili di alta tensione. La Procura della Repubblica ha contestato ad Aniello D’Angelo, difeso dagli avvocati Gaetano Crisileo e Raffaele Gaetano Crisileo, anche la violazione delle norme di sicurezza sul lavoro perché, quale datore di lavoro di lavoro del povero operaio nell’affidargli i compiti da svolgere non ha tenuto conto delle sue capacità lavorative e delle sue condizioni di salute e di sicurezza né lo ha sottoposto a visita medica al fine di accertarne l’idoneità sanitaria alla mansione di operatore agricolo. Infine Ferraro come non era stato formato e informato sui rischi della sua mansione di lavoro e del luogo in cui operava, al momento del decesso, ovvero su come andava utilizzata in sicurezza la scala in alluminio e sui rischi di natura elettrica in cui poteva incorrere né gli erano stati dati i necessari ed idonei dispositivi di protezione e di prevenzione. A breve la fissazione dell’udienza preliminare dinanzi al gup del Tribunale Pasqualina Gaudiano in cui si costituiranno parte civile la moglie e i figli del defunto operaio assistiti dall’avvocato Alfonso Iovino.