CASERTA – “Notizie di insistenza criminale che condizionano la nostra vita di cittadini sono purtroppo quotidiane, ma non possono essere ricondotte unicamente alla necessità di una attività di repressione e di pena certa”.
“Occorre anche dell’altro. Soprattutto con i giovani. Occorrono modelli educativi etici, che partano dalla famiglia. Troppo facile scrollarsi di dosso responsabilità che attribuiamo ai telefonini, alla tecnologia. I genitori devono tornare a fare il loro mestiere di genitore”.
Catello Maresca, magistrato, gira molto per le scuole, incontra associazioni, ascolta, coglie il disagio della gente: “Ma, ripeto, la soluzione, di fronte e crimini anche efferati, non può essere solo la repressione”.

Ospite della trasmissione televisiva “L’Intervista” del canale nazionale PrimaSet149– in onda tutti i mercoledì in prima serata alla 22 e in replica nei giorni successivi (ore 7,00; 17,00; 22,00) – risponde a tutto campo alle domande di Maria Rosaria Iodice. Anche le più scomode. Come quelle, per esempio, relative alla problematica dei beni confiscati alla camorra (“Dovrebbero valere un beneficio per la società, invece rappresentano spesso soltanto un peso”) all’uso dell’intelligenza artificiale, alla legislazione premiale dei collaboratori di giustizia.
Nato a Napoli il 25 maggio del 1972, è sposato e ha quattro figli, Catello Maresca è consigliere di Corte d’Appello presso il Tribunale di Campobasso. È in magistratura dal 1999. Durante la sua carriera da magistrato inquirente è stato sostituto procuratore presso la Procura generale di Napoli, assegnato prima alla sezione competente per i reati finanziari e di criminalità economica e dall’ottobre 2007 alla Dda di Napoli.

Ha partecipato alle indagini che hanno portato all’arresto, nel 2011, del boss dei Casalesi Michele Zagaria e all’operazione Gomorrah, dedicata alla repressione del traffico internazionale di merce contraffatta. Ha rappresentato l’accusa nel processo al cosiddetto “gruppo Setola”, che ha portato all’incarcerazione, tra gli altri, del mafioso Giuseppe Setola, detto ‘o cecato.
È sotto scorta dal 2008. Docente di Procedure di Contrasto alla Criminalità organizzata presso l’Università della Campania Luigi Vanvitelli, nel 2021 è stato candidato a sindaco di Napoli, dove tuttora siede nel Consiglio comunale.
Ha scritto molti libri, raccontando la sua esperienza di magistrato impegnato nella lotta alla criminalità organizzata e un “Manuale di legislazione antimafia: diritto sostanziale e processuale”. L’ultima sua fatica è dedicata al suo modello di magistrato: “Il genio di Giovanni Falcone, Prima il Dovere”.
Nelle foto, in alto: Catello Maresca nella redazione di Notix.it con il direttore Antonio Arricale; sopra, nello studio de “L’Intervista” la trasmissione di PrimaSet149 con Maria Rosaria Iodice; a destra, la copertina del libro: Il genio di Giovanni Falcone, Prima il Dovere.