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Napoli, la protesta dei ristoratori: i clienti mangiano sui copriwater

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Una protesta singolare quella dei ristoratori di via Santa Chiara, che hanno organizzato un provocatorio flash mob servendo i cibi ai clienti su fine tavolette da water biodegradali. “Non si può spaccare in due la categoria dei ristoratori, permettendo solo ad alcuni di lavorare”.

Questa la motivazione dei ristoratori che protestano per la mancata apertura dei servizi di ristorazione al chiuso (in programma dal 1° giugno). “A pochi metri da qui – dice Nives Monda, titolare de “La Taverna a Santa Chiara”- hanno la possibilità di mettere i tavolini in strada. Noi no, e quindi potremo riprendere a lavorare solo dal 1° giugno, un mese dopo gli altri”. Al Governo, i ristoratori dei piccoli locali di via S. Chiara, sostenuti da una petizione on-line che dal 26 aprile ha raccolto 12 mila firme, chiedono un indennizzo per l’ulteriore mese di lavoro perduto.

“Quando riapriremo il 1° giugno, con il distanziamento previsto per i tavoli, avremo 18 coperti disponibili, rispetto ai 38 dell’epoca pre-Covid – aggiunge la ristoratrice – e c’è il rischio di nuove limitazioni e nuove chiusure n caso di ripresa dei contagi”. I clienti, che nei mesi scorsi avevano sostenuto con il crowdfunding il locale, per evitarne il fallimento, si sono prestati alla protesta provocatoria.

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