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Napoli, finte cambiali per riciclare denaro: l’inchiesta

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Le attività investigative, coordinate dalla Dda, hanno permesso di contestare agli indagati il reato di estorsione, aggravato dalle modalità mafiose.

Tra coloro sottoposti ad indagini figurano Salvatore D’Amico, alias ‘O Pirata, noto esponete dell’omonima famiglia malavitosa, operante nel quartiere S. Giovanni a Teduccio del Comune di Napoli, articolazione del più importante clan Mazzarella, nonché Massimiliano Baldassarre, alias ‘O Serpente, soggetto ritenuto legato a contesti di camorra del Comune di S. Anastasia. La ricostruzione dei fatti evidenzia che la vittima, nell’anno 2017, trovatosi in gravi difficoltà economiche, si rivolgeva ad un suo ex cognato, per avere un prestito in danaro dell’importo di euro 4.700 con la promessa di restituire l’intero capitale unitamente 1.000 euro a titolo di interessi. Per la restituzione del capitale e degli interessi, il denunciante aveva incaricato il fratello che, nell’eseguire il pagamento per l’estinzione del debito, veniva tratto in inganno da uno dei soggetti, colpiti dal provvedimento, e in luogo di consegnare la somma di danaro ai soggetti che avevano provveduto all’erogazione del capitale ossia Massimiliano Baldassarre, li consegnava a Salvatore D’Amico, fino all’ammontare di euro 3.900.

Per farsi consegnare il danaro Salvatore D’Amico proferiva minacce nei riguardi del fratello del denunciante intimandogli anche che, se non avesse consegnato la somma di danaro richiesta, avrebbe portato via tutte le autovetture dei suoi parenti su Napoli.  I soggetti, a questo punto, usavano violenza e minacce di fine di rientrare in possesso del prestito in precedenza concesso, oltre la somma ulteriori euro 1.000 da corrispondere a titolo di interesse.

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