Napoli, domani la presentazione del progetto di spiagge inclusive e delle Giornate Europee dell’Archeologia

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“Sono felice di aver avuto la possibilità di ricoprire un incarico nazionale così importante, il mare è una risorsa, è un patrimonio da tutelare, ma è anche e soprattutto un diritto, un diritto di cui devono poter godere tutti. Vengo da una storia di accessibilità al mare in penisola sorrentina, infatti insieme al comitato “spiaggia superabile” siamo riusciti a far crescere in 4 anni il numero dei lidi che rispettando le normative esistenti, hanno deciso di abbattere le barriere architettoniche e consentire a tutti di godere del mare. Nel 2020 grazie all’allora consigliera regionale Enza Amato, che oggi è il preside del consiglio comunale di Napoli, siamo riusciti a creare una legge regionale che desse fondi agli ambiti territoriali della Campania per creare progetti e accessibilità al mare. I miei obbiettivi a lungo termine? Portare queste best practices a livello nazionale, anche in previsione dei nuovi bandi che nel 2024 saranno creati per ottemperare le direttive Bolkestein, in merito alle aree demaniali in concessione. Oggi abbiamo soprattutto bisogno di un censimento a livello nazione di tutti i lidi realmente accessibili, bisogna anche compulsare le amministrazioni e i concessionari affinché questo diritto venga rispettato e non restino solo meravigliose parole scritte e dimenticate in un cassetto”.  Lo ha affermato Francesca Esposito, nuovo Responsabile del settore Sociale di  Marenostrum.

Il mare è accessibile a tutti e Marenostrum accompagna i non vedenti anche nel vedere il patrimonio archeologico sottomarino. “Anche quest’anno Marenostrum, ramo subacqueo di Archeoclub d’Italia aps, svolgerà attività di supporto tecnico-logistico, sulla base di un accordo, alle ricerche di archeologia subacquea che l’Università IULM di Milano svolge a Baia (Pozzuoli, NA). L’archeologia subacquea insieme alla conoscenza e protezione dell’ambiente marino, costituiscono la missione principale di Marenostrum  – ha dichiarato Filippo Avilia, Direttore Tecnico di Marenostrum e docente Università IULM di Milano – che da anni è impegnato sia nelle attività di ricerca che di divulgazione dello stato dei nostri mari, con campagne di attività a supporto di Enti e Istituti di ricerca. La conoscenza del mare è affidata anche alla possibilità di dare accesso all’elemento liquido anche alle persone con disabilità, tramite corsi orientati.  Infatti, con un accordo fra Marenostrum, HSA (Handicapped Scuba Association) e l’Istituto per non vedenti e ipovedenti “Colosimo” di Napoli, è stato possibile far frequentare a un gruppo di allievi del Colosimo, a giugno del 2019, un corso per brevetto subacqueo sportivo, coronato da un’ immersione nel Area Marina Protetta di Baia. Il contatto con le antiche strutture è stato per i ragazzi un’esperienza emozionante e costruttiva e, probabilmente, ha dato un valore aggiunto al progetto di ricerca al quale era collegato. Marenostrum proseguirà in questo compito di divulgazione e conoscenza per le persone diversamente abili tramite la valida collaborazione con l’architetto Francesca Esposito, esperta in ambito sociale sulle persone con disabilità soprattutto legate all’accessibilità al mare”.

“Marenostrum è la struttura specialistica del settore subacqueo di Archeoclub D’Italia che partecipa alle attività di ricerca presenti in Italia, lungo le coste italiane e riguardanti sia l’archeologia marina ma anche l’espletamento di progetti formativi o di azioni di sensibilità effettuate sulle spiagge a tutela del patrimonio ambientale italiano.  Direttore Tecnico di Marenostrum è l’archeologo marino, prof. Filippo Avilia. Il progetto che andremo a presentare a Napoli è di notevole importanza – ha dichiarato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia –  in quanto riguarda la promozione del patrimonio ambientale che deve essere accessibile a tutti. Purtroppo abbiamo ancora parte della nostra costa italiana che non è invece accessibile alle persone con disabilità. Dobbiamo invece arrivare ad un’accessibilità che sia del 100% ed in particolare proprio nei luoghi dove si incrociano ricchezza ambientale, naturalistica ed archeologica.

Archeoclub d’Italia cresce nei numeri e nelle novità. Martedì 14 si dà vita ufficialmente alla presentazione della nuova sede a Napoli e certamente sarà una ottima opportunità per ribadire il concetto dell’importanza strategica di realtà associative come la nostra, che radicate nel territorio favoriscono la conoscenza e valorizzazione del nostro patrimonio culturale e ambientale. Il territorio italiano, tra aree archeologiche, musei, case d’asta, negozi, fiere e mercati dell’antiquariato, oltre ad abitazioni di collezionisti privati é caratterizzato da un patrimonio incommensurabile e pertanto necessità di continue azioni di salvaguardia e tutela, competenze quest’ultime certamente delle istituzioni competenti, ma la nostra azione, volta a favorire sul territorio la conoscenza dei luoghi e della storia, certamente rappresenta un elemento di salvaguardia”.

E Archeoclub D’Italia apre altre 12 sedi su tutto il territorio nazionale come ad esempio Napoli. “Archeoclub d’Italia sede di Napoli rappresenterà un’ ennesima opportunità condivisa con appassionati, studiosi e professionisti nel favorire la valorizzazione, promozione e salvaguardia di una delle più belle città del panorama culturale italiano. Qui si respira storia, tradizione e folklore ed il nostro obiettivo e quello di dare una mano alle istituzioni – ha dichiarato Antonio Arcudi, archeologo e Presidente di Archeoclub D’Italia sede di Napoli –  favorendo la conoscenza di luoghi unici al mondo… Dove mito, storia e archeologia si mescolano in un unicum senza precedenti nel panorama mediterraneo. Napoli rappresenta il principio e la fine della storia antica dell’Occidente. Nel Golfo conosciuto come quello di Cuma, si è insediata la prima apokia d’occidente: Ischia-Pithecusa.  Archeoclub Italia Napoli Parthenope. Ha come scopo di valorizzare questa storia millenaria”.