Napoli, Bonus cultura: associazione a delinquere e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche

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Al termine di una complessa attività investigativa, coordinata dalla Sezione Seconda della Procura della Repubblica di Napoli, il Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli ha dato esecuzione, nella giornata odierna, a un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli per i delitti di associazione per delinquere e di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

In particolare, a seguito di una segnalazione del Ministero della Cultura, erano svolte indagini all’esito delle quali venivano raccolti gravi indizi di reato in ordine ad un meccanismo fraudolento in base al quale il titolare di un esercizio di commercio all’ingrosso di computer e la moglie:

  • avrebbero accettato e validato, sulla piattaforma dedicata, buoni del valore di € 500 ciascuno, corrispondenti al cd. bonus cultura 18APP (consistente in un voucher, destinato ai giovani, da spendere in cinema, musica e concerti, eventi culturali, libri, musei, visite a monumenti e parchi archeologici, teatro e danza, prodotti dell’editoria audiovisiva, corsi di musica, corsi di teatro e corsi di lingua straniera, nonché abbonamenti a quotidiani anche in formato digitale);
  • avrebbero emesso una fatturazione di pari importo, giustificandola con la compravendita, in realtà mai avvenuta, di beni funzionalmente destinati alla spendita del bonus;
  • avrebbero ricevuto, a titolo di rimborso, la liquidazione dell’intero importo di 500 euro dal Ministero della Cultura, trattenendo per sé una percentuale oscillante intorno al 30%.

All’organizzazione sopra descritta, ricostruita dalla polizia giudiziaria sulla scorta di perquisizioni informatiche ed accertamenti bancari, avrebbero preso parte anche altre persone, con il compito di procacciare soggetti, titolari del buono, con i quali avrebbero condiviso la parte residua del valore dello stesso.

L’attività illecita avrebbe permesso – attraverso la conversione in denaro, non consentita, del contributo pubblico – di conseguire il rimborso di oltre 3.300 voucher 18App (intestati a beneficiari residenti in tutto il territorio nazionale), cagionando al Ministero della Cultura un danno superiore al milione e mezzo di euro.

Nella medesima ordinanza è stato disposto il sequestro preventivo, anche per equivalente, della somma complessiva di oltre 1.500.000 euro sui beni mobili e immobili di pertinenza degli indagati.