Napoli, al via il progetto di recupero dell’arco borbonico al Borgo Marinari con i ragazzi di Nisida

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 “Nasce “BUST BUSTERS”, un progetto di recupero complessivo dell’eco-sistema del Borgo Marinari di Napoli. Ma la specialità di questo progetto risiede in un’altra sua ragion d’essere: la volontà riparativa che, dai ragazzi napoletani che hanno vissuto esperienze di disagio e di devianza, si propone di dimostrare che per loro e per la loro città un altro modo, di vivere e di presentarsi, è possibile!

Ecco allora che, insieme agli operatori e ai ragazzi della Giustizia Minorile, altri giovani, animati dalla stessa volontà di essere protagonisti di un’impresa utile, in controtendenza alla moda del semplice consumo e utilizzo degli spazi e delle risorse della propria città, in coerenza con la logica di servizio che anima il mondo Rotary, decidono di sostenere e partecipare all’impresa. E non sono i soli!

Con tale progetto formeremo gruppi di lavoro misti che, con attrezzature e strumenti messi a disposizione dai Partner, ripuliranno periodicamente (15-30gg) la superficie dell’intero specchio d’acqua del Borgo Marinari. Questi gruppi saranno preliminarmente formati alle tecniche della subacquea, che individuano e recuperano dal fondo dello stesso specchio d’acqua i rifiuti più voluminosi e inquinanti”. Lo ha annunciato Giuseppe Centomani del  Centro di Giustizia Minorile della Campania.

Ecco che i giovani dell’Area Penale seguiranno corsi di formazione per sub diventando sentinelle dei fondali marini nel cuore del Borgo dei Marinari di Napoli.

“Il progetto BUST-BUSTERS si propone di ottenere da un lato un risultato di tipo ecologico, dall’altro di realizzare un’attività riparativa svolta dai giovani in Area Penale, a testimonianza di una recuperata coscienza civile e di partecipazione attiva al decoro della città di Napoli.

Le attività saranno coordinate e monitorate da una cabina di regia formata da rappresentanti del Centro per la Giustizia Minorile della Campania – ha continuato Centomani –  del Rotaract e dei Partner che intenderanno assumere un ruolo attivo e di sostegno all’intero progetto.

La realizzazione dei due step di “BUST BUSTERS!” è prevista nell’arco del corrente anno, con la previsione di un funzionamento a regime, nella logica del “servizio di utilità sociale”, negli anni a venire.

A tutti coloro che vivono e animano il Borgo per le loro attività imprenditoriali o sociali e sportive, “BUST BUSTERS!” offre un’occasione di partecipazione e valorizzazione del proprio contesto, in una logica di cittadinanza attiva, concorrendo alla dimostrazione che Un altro modo è possibile, di fare comunità, impresa e partecipazione”.

L’attività si realizzerà in collaborazione con il Rotaract Distretto 2101, con i giovani dell’Area Penale, i volontari e con il sostegno della gran parte dei soggetti sia Commerciali che Associativi che insistono sullo stesso specchio d’acqua.

Il Centro per la Giustizia Minorile di Napoli individua i minori fruitori di questa opportunità e garantirà sostegno educativo ad ogni minore per tutto il periodo operativo.

Partner Associativi (Reale Yacht Club Canottieri Savoia, Club nautico della Vela, Circolo del Remo e della Vela, Circolo Rari Nantes Napoli) parteciperanno concretamente rendendo disponibili imbarcazioni ed attrezzature per la realizzazione del progetto.

Il Rotaract Distretto 2101 parteciperà all’organizzazione e all’ attuazione del progetto.

I partner Commerciali come La Bersagliera, Zi’ Teresa, Ciro al borgo, Transatlantico, O’ Tabbaccaro, Bar Barcadero parteciperanno fornendo a rotazione colazioni al sacco e generi di conforto per i giovani impegnati nelle attività

All’esito della fase sperimentale, saranno formati due equipaggi di giovani Bust Busters che potranno essere impiegati, a chiamata, anche in altri contesti operativi, secondo i costi di mercato.

Complessivamente, l’attività dei Bust Busters, contribuendo alla riqualificazione ecologica del Borgo Marinari mira a dimostrare che, con la partecipazione di tutti, la condivisione delle responsabilità e una buona organizzazione, un altro modo è possibile per rendere sempre più qualitativo ed attraente l’ambiente marino di questo angolo di paradiso.

Archeoclub D’Italia è parte del progetto e supporterà l’intera attività con il suo ramo marino quale è Marenostrum.

“Avremo almeno 10 lezioni teoriche che si svolgeranno al Circolo Savoia e ben quattro pratiche, dunque con immersioni reali. Inaugureremo il progetto, Mercoledì 7 Settembre, alle ore 11 presso il Centro Minorile ai Colli Aminei, a Napoli. Il 17 Settembre avremo la prima immersione. Di nuovo Archeoclub d’Italia si adopera nel sociale aderendo ad un progetto di inclusione con il dipartimento del Ministero di grazia e Giustizia in un contesto minorile – ha dichiarato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia –  rivolto ai ragazzi di Nisida. Rappresenta un esperienza formativa nel settore del sommerso con la.nostra struttura specialista Marenostrum ed è anche un momento di arricchimento per noi di Archeoclub, che crediamo molto nella possibilità che giovani ragazzi “sfortunati” devono avere. Le attività inizieranno nel mese di settembre con una serie di lezioni teoriche e pratiche con immersioni in determinate aree  ed in accordo accordo con le istituzioni. Il mio desiderio e che con loro potremo un giorno, non solo fare questa esperienza formativa, ma averli come soci e sviluppare altre bellissime idee progettuali”.

Sarà Marenostrum a formare i ragazzi della Casa Circondariale di Nisida.  

“Quale responsabile nazionale del settore sociale di Marenostrum di Archeoclub d’Italia, sono convinta che grazie al progetto Bust Busters, la nostra cooperazione con la casa circondariale di Nisida e con il ministero di grazia e giustizia possa segnare un punto di partenza importante. La nostra associazione ha da sempre ritenuto che migliorare le condizioni di vita dei minori sottoposti alla pena detentiva – ha dichiarato Francesca Esposito, Referente Attività Sociali di Marenostrum –  con attività socio educative legate al mare, possa essere non solo motivo di socializzazione, di interrelazione, ma anche una grande opportunità per il loro graduale reinserimento all’interno del tessuto sociale. Molti di questi ragazzi provengono da situazioni di degrado ed emarginazione, grazie a progetti come questi possiamo dimostrare loro che un altro modo di vivere e di autodeterminarsi sia possibile. Siamo anche convinti che questo sia solo l’inizio di una sempre più stretta e proficua collaborazione, creando per il futuro percorsi educativi che saranno incentrati sulla tutela dei beni culturali e ambientali e  sulla valorizzare e promozione del territorio, dando a questi ragazzi la possibilità di vivere opportunità condivise, uscendo da un contesto di degrado socio-culturale”.