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Mamme, anziani, tiktoker e sacerdoti al servizio del cartello della droga: 51 ordinanze cautelari

in N-Style/News by

TORRE ANNUNZIATA – Dalle prime luci dell’alba, i carabinieri del gruppo di Torre Annunziata stanno eseguendo una misura cautelare emessa dal Tribunale oplontino a carico di decine di persone.  

Nel corso delle indagini che sono state condotte in alcuni centri del Napoletano e del Salernitano i carabinieri hanno accertato la presenza di una donna che spacciava stupefacenti con un bambino in braccio. Diversi gli episodi di cessione finiti all’attenzione degli investigatori.

51 ordinanze cautelari

Sono 48 le persone raggiunte dall’ordinanza cautelare che da questa mattina stanno eseguendo i carabinieri del gruppo di Torre Annunziata nell’ambito di un maxi blitz anti droga. Altre due risultano all’estero, mentre un’altra persona è tuttora ricercata. Le città interessate dal provvedimento emesso dal gip del tribunale torrese su richiesta della Procura sono state, oltre a Torre Annunziata, anche Boscoreale, Castellammare di Stabia, Lettere, Sant’Antonio Abate e Trecase (tutte del Napoletano); Angri, Agropoli, Capaccio, Battipaglia e Scafati (nel Salernitano); Catania.
Alcuni degli indagati risultano inoltre già detenuti presso le carceri di Parma, Vibo Valentia, Sulmona, Benevento e Viterbo. Dei 51 coinvolti, 15 sono destinatari di provvedimento di custodia cautelare in carcere, 17 sono stati posti agli arresti domiciliari e 19 all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria: le accuse sono di detenzione illecita e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina.
Stando a quanto ricostruito, alcuni degli indagati si sarebbero avvalsi di “corrieri” provenienti da Napoli e Roma, mentre la mole degli “affari” si sarebbe aggirata attorno agli 8 milioni di euro. Stando a ciò che trapela, nel corso dell’esecuzione dell’ordinanza, sono stati sequestrati oltre 500.000 euro in contanti. Le indagini, che si sono avvalse di un’ampia attività di intercettazione telefonica e ambientale portata avanti dagli inquirenti per diversi mesi, avrebbero consentito di documentare e ricostruire le “attività” di quindici piazze di spazio presenti in diverse città delle province di Napoli e di Salerno, consentendo il recupero e il sequestro complessivamente di 19 chilogrammi di cocaina. Per provare a sfuggire alla cattura, stando sempre a quanto appurato dai militari dell’Arma, alcuni degli indagati si sarebbero serviti delle abitazioni di incensurati ed anziani per occultare ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti. È stato inoltre accertato che c’erano donne che sfruttavano la presenza di neonati per eludere possibili controlli.
E ancora: l’approvvigionamento delle varie piazze di spaccio sarebbe avvenuto attraverso fidati corrieri, che avrebbero utilizzato auto dotate di scomparti segreti in cui lo stupefacente sarebbe stato occultato. Dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata viene infine evidenziato che “nel corso delle indagini, gli inquirenti hanno operato sette arresti in flagranza di reato, individuando anche soggetti in possesso di armi detenute illegalmente”.

Anche un sacerdote tra gli indagati

Figura anche un sacerdote nella lista delle 63 persone indagate dai carabinieri e dalla Procura di Torre Annunziata nell’ambito dell’inchiesta antidroga che oggi ha portato alla emissione di 51 misure cautelari da parte del gip Luisa Crasta su richiesta dell’ufficio inquirente coordinato dal procuratore Nunzio Fragliasso.
Il sacerdote sarebbe finito nell’inchiesta per falso nell’ambito delle verifiche effettuate dai carabinieri su uno degli indagati raggiunti dall’ordinanza cautelare, impegnato in messa in prova presso la parrocchia dove opere il prete.
Il giudice ha ritenuto di non emettere nei confronti del sacerdote alcuna misura cautelare: il pm aveva chiesto il divieto di dimora in provincia di Napoli.
Nessuna relazione tra il prete e lo spaccio di droga è emersa nel corso degli accertamenti dei militari dell’arma che oggi hanno notificato 15 arresti in carcere, 17 arresti ai domiciliari e 19 obblighi di presentazione ai carabinieri. Due di queste persone risultano all’estero, un’altra è ancora ricercata.

…e poi spunta l’ennesimo tiktoker

Figura tra i destinatari di un obbligo di presentazione ai carabinieri ma al momento è irrintracciabile Antonio Gemignani, 47 anni, tiktoker della provincia di Napoli noto al pubblico con il soprannome di “papusciello”.
Per lui il gip ha disposto un obbligo di presentazione ai carabinieri, spesso viene coptato per spettacoli di varietà e comici.
Gemignani è incluso tra le 51 persone per le quali il gip di Torre Annunziata Luisa Crasta ha emesso misure cautelari.

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