Le scuole chiuse di Salerno inviano alle famiglie richieste di contributi volontari, la protesta dei Comitati

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Prosegue per svariate ragioni il caos scuole in Campania. Di stamattina la notizia del ricorso del Tar per la riapertura, sempre scaglionata, anche delle superiori a partire dal prossimo 1 febbraio ma nel salernitano emerge una particolare situazione. Le scuole, in gran parte ancora chiuse infatti, hanno inviato alle famiglie degli studenti delle richieste di contributi volontari di supporto per il periodo. I Comitati di Base della Scuola Salerno lo definiscono in una nota stampa “vergognoso rito dei contributi volontari. Le scuole sono fuori dalla realtà: in piena pandemia e nel mezzo di una devastante crisi economica e sociale, si sta ripetendo questa pratica”.

“Anche quest’anno, in occasione delle iscrizioni – scrivono i Cobas in una nota – le famiglie sono alle prese con le richieste dei contributi scolastici, unprassi ormai sfacciatamente diffusa nelle Scuole di ogni ordine e grado. I contributi sono volontari, ma vengono resi velatamente o palesemente obbligatori utilizzando metodi di richiesta che contrastano con la normativa vigente. Occorre chiarire che con i contributi delle famiglie non si può acquistare materiale ed è vietato introdurre lezioni a pagamento in orario curricolare: nota Miur numero 312 del 2012. La nota specifica che il contributo, ad ogni modo, non potrà riguardare lo svolgimento di attività curricolari. Si ribadisce, dunque, che i contributi volontari si devono utilizzare per l’arricchimento dell’offerta formativa con attività extracurricolari. Ma con le Scuole chiuse da un anno e nell’incertezza del futuro ci chiediamo quali sono le motivazioni di queste richieste e che fine hanno fatto i contributi versati dalle famiglie lo scorso anno insieme alle rimanenze del Fondo d’Istituto anche dell’anno in corso. Ci siamo sempre opposti alle richieste dei contributi volontari perché lesivi del diritto all’istruzione senza differenze di ceto e di classe sociale così come dettato dalla Costituzione, ma, nel pieno di un anno difficilissimo e in vista di quello peggiore che ci aspetta , la richiesta di ulteriori balzelli alle famiglie oppresse dalla crisi economica e dalla perdita del lavoro ci sembra ancora più scandalosa e inadeguata”.