CANCELLO ARNONE – È stato chiesto questa mattina il dissequestro delle quote della società Spinosa spa, proprietaria del caseificio di Luigi e Paolo Griffo, coinvolti nell’ inchiesta che vede tra gli indagati oltre ai due imprenditori, anche il consigliere regionale Giovanni Zannini.
Il riesame reale è stato discusso davanti ai giudici della terza sezione collegio A del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta da Giuseppe Meccariello. La richiesta di dissequestro delle quote è stata avanzata dai legali, gli avvocati Mario Griffo e Umberto Pappadia, mentre dall’altra parte c’è stata la ferma opposizione del pubblico ministero Gerardina Cozzolino che ha anzi ritenuto essenziale estrarre copia forense del contenuto dei telefoni dei Griffo, cellulari che furono dissequestrati dal tribunale del Riesame.
Il contenuto potrebbe chiarire i rapporti tra Luigi Griffo e i membri della commissione ambiente e quelli con gli altri indagati. Vi sono poi le foto scattate tra giugno e novembre del 2023.
Il 95% delle quote della società è intestato a Giustina Noviello, moglie di Luigi Griffo. Il legale ha sottolineato che la disponibilità del bene da parte della Noviello sia legittima e che non si tratta di intestazione fittizia. La vicenda ruota intorno ai finanziamenti chiesti dai Griffo ad Invitalia (il pm in udienza ha parlato di maxi truffa ai danni dell’ ‘ente regionale) chiesti per la realizzazione del caseificio. Il consiglierE Zannini avrebbe brigato per fare ottenere quei finanziamenti. I giudici decideranno per domani sulla richiesta di dissequestro delle quote. (In foto Giovanni Zannini e Paolo Griffo)
Gmm