Napoli. A distanza di quasi ventiquattro anni sono stati individuati i presunti responsabili dell’agguato di chiaro stampo camorristico in cui fu ucciso Tommaso Covito a Santa Maria la Carità, vicino Napoli.
I carabinieri del Comando di Torre Annunziata hanno eseguito un provvedimento restrittivo nei confronti di Luigi Di Martino sessantatré anni detto ‘o Profeta, noto esponente del clan Cesarano che era già detenuto per altre vicende giudiziarie, e di Gennaro D’Antuono di cinquant’anni. I pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia hanno ricostruito il contesto criminale in cui si consumò l’agguato del 12 novembre del 2000, ordito dal clan Cesarano nei confronti del gruppo camorristico che controllava il quartiere Moscarella a Castellammare di Stabia. I due killer in sella ad una moto si avvicinarono all’auto guidata da Tommaso Covito, che era in compagnia di altre due persone, e il passeggero dalla motocicletta esplose una raffica di colpi, tre dei quali attinsero la vittima senza lasciargli scampo. Il movente è da individuare nel tentativo del clan Cesarano di allargare sul territorio i propri interessi. Di lì a poco Luigi Di Martino scalò i vertici del clan Cesarano che fino a quel momento controllava la frazione di Ponte Persica, situata a nord est di Castellammare di Stabia, ma che ampliò i suoi interessi anche sul redditizio territorio di Pompei.
gmm