Eliminava le “cimici” negli appartamenti del clan: arrestato un tecnico che lavorava per la Procura

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Un doppio lavoro. Da una parte lavorava con la Procura di Napoli e dall’altra faceva il servizio opposto ai bossi del clan camorristico dei Puca. Ad essere arrestato è stato un tecnico di una ditta privata che

scovava microspie e telecamere nascoste nelle case dei camorristi, proprio in quelle dove era stato assunto dalla Procura per inserirle.

Dopo una lunga indagine, che ha toccato i comuni di Tolmezzo (Udine), Napoli città e territori della provincia come Casalnuovo, Melito e Sant’Antimo, il tecnico è stato arrestato.

Le contestazioni a suo carico vanno dal danneggiamento di sistemi informatici o telematici di pubblica utilità al favoreggiamento personale. Per i camorristi arrestati nella stessa operazione, c’è l’accusa di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e corruzione di persona incaricata di un servizio pubblico.