Dopo il caso “Renatino”, Parmigiano Reggiano pronta a cambiare lo spot: i dettagli

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Le forti critiche da parte del pubblico, ha indotto la nota ditta casearia a cambiare la propria campagna pubblicitaria

Dopo le polemiche dei giorni scorsi, il consorzio del Parmigiano Reggiano ha deciso di fare un passo indietro e cambiare il nuovo spot.
Lo storytelling incentrato sulla storia di Renatino, casaro che lavora con felicità trecentosessantacinque giorni all’anno, non è piaciuto al pubblico e non solo.
Dopo le critiche piovute in rete per lo spot, firmato da Paolo Genovese, il consorzio ha annunciato la decisione di “modificare lievemente la pianificazione della campagna, potendo intervenire sul quarto spot apportando alcune modifiche che accoglieranno quanto emerso”.
Anche il direttore dell’area comunicazione, marketing e sviluppo commerciale Carlo Mangini ha commentato i cambiamenti e la discussione del pubblico in rete: “Il nostro prodotto è inclusivo, gestiamo un patrimonio reputazionale che è merito di coloro che lo producono da quasi mille anni e ne sentiamo l’enorme responsabilità». Per «questa ragione ci dispiace se la volontà di sottolineare la passione dei nostri casari è stata letta con un messaggio differente, che non abbiamo avuto la sensibilità di rilevare e che, grazie al dibattito accesosi in rete, raccogliamo con grande rispetto.”

Anche l’attore Salvatore Fresi, presente nello spot, ha voluto commentare, con un video instagram, le polemiche di questi giorni: “È una pubblicità, un’opera di finzione e quando ‘Renatino’, che non si chiama così nella vita, racconta di essere felice di non andare a Parigi e di non vedere mai il mare perché lavora 365 giorni al Parmigiano Reggiano, è una cosa che serve allo sceneggiatore per magnificare il prodotto”. Pertanto, Fresi si chiede, “perché reagire in questo modo ad un’opera di finzione? Si può dire che è brutta, che è bella, ma non farne una lotta di classe, di politica, di diritto del lavoro, di sfruttamento dei lavoratori, perché non è un documentario, è una finzione. È una pubblicità che deve vendere un prodotto, tutto qua. Non credo siano stati fatti dei torti ai lavoratori facendo questo spot pubblicitario”, conclude l’attore.

Intanto altri marchi stanno “approfittando” della gaffe di Parmigiano Reggiano per fare il verso allo stesso spot.