Da Caserta fioccano assegni alla Lega di Salvini, Durigon e Zinzi. Solo da Tme di Stellato, che ha nel mirino Jabil, ben 30 mila euro

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LA STORIA di Antonio Arricale – C’è una singolare coincidenza tra le date dei piani industriali per il salvataggio di aziende del Casertano in crisi e quella di alcuni contributi versati nelle casse dei partiti.

Un versamento, in particolare, riguarda un atto di “liberalità” a favore della Lega. Peraltro di tutto rispetto: ben 30 mila euro. La data del versamento è del 4 marzo di quest’anno, come si evince dalla foto (che pubblichiamo a fianco) dell’elenco dei contributi versati nelle casse del Carroccio. Il donatore è Test and Manifacturing Engineering srl, in sigla Tme: la società di Portico di Caserta, che da qualche mese sta togliendo il sonno ai 406 lavoratori della Jabil. I quali – e, a questo punto, non hanno davvero tutti i torti – di finire nelle mani di Aniello Stellato, una sorta di cavaliere bianco individuato dal Ministero dell’Industria e del Made in Italy per salvare ciò che resta di Jabil, non ci pensano proprio. E lo vanno dicendo in tutte le lingue. E non da oggi.

Sta di fatto che Tme il 16 aprile scorso ha presentato al Mimit un piano industriale per rilevare l’ex stabilimento della multinazionale Usa, specializzato nella produzione e assemblaggio di schede elettroniche per le telecomunicazioni. L’incontro è stato presentato dal Ministero dell’Industria e del Made in Italy in pompa magna, dal momento che – scrive in un comunicato – “il progetto presentato da TME vede il sostegno di Jabil, con una dote finanziaria e supporto tecnologico e condizioni favorevoli per 3 anni nel rapporto con i principali fornitori/clienti e con l’incentivazione all’esodo per parte dei dipendenti. Il piano prevede, inoltre, una partecipazione di Invitalia significativa e non accessoria, con una quota del 45%, a conferma della sostenibilità del progetto. Il ministro Urso ha quindi ribadito l’impegno del Governo per la tutela dell’occupazione e ha chiesto a Jabil di verificare quanti degli attuali lavoratori intendano declinare questa opportunità occupazionale”.

Parole alle quali i dipendenti superstiti della Jabil non credono. Così come non credono al ruolo di Invitalia, diventata – come casi analoghi di gestione delle crisi industriali in provincia di Caserta e non solo purtroppo insegnano – una sorta di bancomat utilizzato dallo Stato, piuttosto che per rilanciare le industrie e le attività produttive e, dunque, creare lavoro, per rimpinguare le casse di “capitani ventura”, la cui reputazione troppo spesso è ben lontana dall’essere quella di “capitani d’industria”.

Insomma, il sospetto che si crei molto spesso un corto circuito nel meccanismo del finanziamento dei partiti, a dispetto della legge che lo regola, è tutt’altro che remoto. Del resto, i casi di operazioni analoghe finite male, molto male, proprio qui a Caserta, ad un passo peraltro dallo stabilimento ex Jabil, non mancano. Ma di questo ci occuperemo, magari, un’altra volta.

Ora l’attenzione, semmai, è rivolta alla Lega, partito di lotta e di governo, come si diceva un tempo. E, dunque, alleato dello stesso partito di Adolfo Urso, che invece è di Fratelli d’Italia, il quale regge e detta le politiche industriali del Belpaese tra non poche polemiche. Lega che è anche il partito di Claudio Durigon, sottosegretario al ministero del Lavoro e coordinatore regionale straordinario della Campania, vale a dire, commissario, che qualche mese fa ha insediato al comando il casertano Gianpiero Zinzi, ora in predicato di candidatura per la presidenza della Regione.

E proprio a Durigon si riconduce in un qualche modo un altro contributo – sempre di 30 mila euro – operato da Magistra srl, nel dicembre del 2023.

Magistra – giusto per notare – è un’altra azienda casertana: fa capo all’aversano Domenico Orabona, che opera con un certo successo nel campo della formazione professionale, e cresciuta considerevolmente negli ultimi tempi. I ricavi di vendite e prestazioni della società sono passati, infatti, da 572 mila euro del 2019 a un milione nel 2020, per arrivare a 2,6 milioni nel 2021. Con un utile che nel 2019 era di 25 mila euro circa, nel 2020 di 27 mila euro circa e infine nel 2021 di 147 mila euro. Ebbene – sempre per notare – il capo delle relazioni istituzionali di Magistra Srl è la dottoressa Alessia Botta, vale a dire, la signora Durigon. Ovviamente, tra la Lega del ministro Matteo Salvini e i generosi benefattori del suo partito non c’è alcuna relazione di causa ed effetto. Soltanto di militanza politica, giusto per precisare.

Nelle foto, da sinistra: Gianpiero Zinzi, Matteo Salvini, Claudio Durigon, Domenico Orabona, Adolfo Urso e Aniello Stellato