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Covid e scuola in Campania: insorgono gli studenti del Vallo di Diano

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“Siamo gli studenti e le studentesse del Vallo di Diano, abbiamo deciso di non poter restare indifferente di fronte alla situazione in cui versa l’istruzione nella nostra regione. È passato ormai un anno e mezzo dalla prima chiusura delle scuole causa Covid, da allora nessuno è stato in grado di darci certezze; la politica ha preferito continuare a navigare a vista ponendo la scuola come ultimo punto dell’agenda di governo, in perfetta simbiosi con gli ultimi vent’anni di definanziamento strutturale dell’istruzione pubblica”, è questo l’incipit del documento a firma di Francesca Perruolo e Francesca Mariniello, portavoce dell’Unione degli Studenti Vallo di Diano.

Dopo due anni ininterrotti di DAD in cui lo studente non ha potuto accedere agli spazi scolastici e ai laboratori, dopo lo stress e l’ansia provocati da situazioni di coercizione durante le verifiche e dalla loro modalità e frequenza, dopo aver visto compagni abbandonare gli studi troppo presto, ora che le famiglie sono flagellate dai nuovi problemi economici, è giunto il momento di dire addio a tutto questo e cambiare ciò che non è MAI andato bene nella scuola italiana, già da prima della pandemia”. All’interno del manifesto dello studente campano, documento al quale hanno contribuito altri studenti della regione, come Unione degli Studenti Vallo di Diano, sono stati messi in evidenza alcuni punti. In primis, i trasporti: il Vallo di Diano ha da sempre vissuto l’isolamento tipico delle aree interne, risultando scollegato sia sul piano territoriale, sia con il resto della Regione, essendo privo da ormai 30 anni di una linea ferroviaria.

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