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Contrabbando al Porto di Trieste: sequestrati 70 kg di sigarette

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I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Trieste, in collaborazione con i funzionari dell’Ufficio di Trieste dell’Agenzia della Dogane e Monopoli, hanno proceduto al sequestro di quasi 70 Kg di sigarette di marca “OSCAR” impedendone l’immissione in consumo in Gran Bretagna, in evasione dei diritti doganali previsti.

In particolare, all’esito dell’analisi dei profili di rischio sottesi ai flussi merceologici in arrivo nell’area portuale, sistematicamente attuata congiuntamente dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli e dalla Guardia di Finanza per finalità di ottimizzazione del processo di selezione dei veicoli da sottoporre a controllo e di speditezza dei traffici commerciali, è stato selezionato e sottoposto a visita doganale un automezzo commerciale proveniente dalla Turchia e diretto in Inghilterra, con un carico al seguito di merce varia.

Nel corso del suddetto controllo, avvenuto mediante scarico totale della merce, i conseguenti approfondimenti sono stati orientati all’esame accurato di n. 5 cartoni contenenti nr. 100 filtri d’aria per auto, oggetto di successivo smontaggio, tenuto conto di alcune anomalie riscontrate dai funzionari doganali e dai militari della Guardia di Finanza preposti all’attività di visita doganale. All’interno della partita di filtri ispezionati, sono state in tal modo rinvenute, abilmente occultate, ben 345 stecche di sigarette marca “OSCAR”, per un peso convenzionale pari a 69 Kg. di T.L.E. complessivi.

Si è proceduto, pertanto, all’immediato sequestro penale delle sigarette illecitamente trasportate, nonché dei filtri d’aria utilizzati quale “merce di copertura”, denunciando a piede libero alla competente Autorità Giudiziaria, per il reato di contrabbando doganale aggravato, l’autista dell’autoarticolato turco ed il soggetto residente in Inghilterra, individuato quale destinatario della merce, attraverso l’etichettatura apposta sulle scatole contenenti i predetti filtri per auto. Il totale dei diritti doganali evasi ammonterebbe a circa 15.000 euro e la successiva cessione sul mercato del quantitativo di bionde sequestrato, avrebbe consentito il conseguimento di un illecito profitto per un importo pari a poco più di 7.000 Euro.

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