Conte: “Sintesi politica urgente sul Recovery plan, piano preciso per i vaccini, ne arriverà un altro”

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Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha parlato poco fa nel corso della conferenza stampa di fine anno, a villa Madama. Un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del Covid ed in solidarietà dei loro familiari è stato rispettato all’inizio della conferenza, su sollecitazione del presidente dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Verna, che ha aperto con un saluto l’evento.

“Sul Recovery plan serve una sintesi politica urgente. Vorrei andare in consiglio dei ministri già nei primi giorni di gennaio. I giorni di festa non valgono. Oggi è in approvazione la legge di Bilancio anche al Senato, il prossimo passaggio urgente è il Recovery plan. Dopo la bozza tecnica, ora dobbiamo fare una sintesi politica urgente. Entro metà febbraio penso alla presentazione finale del documento. Siamo perfettamente in sintonia con l’indirizzo politico della commissione della Von der Leyen. Ci ha permesso di esprimere forza sul preogetto del Next Generation Eu. Non possiamo rinunciare a questa occasione storica e il governo non deve disperdere il suo patrimonio di credibilità. Non possiamo permetterci di galleggiare e operare in questo clima di azione sospesa. Tutti saremo chiamati ad assumerci le rispettive responsabilità”.

“Salutiamo il fatto che in Italia e in tutta Europa si sia tenuto il V-Day. Io stesso avevo premuto con gli altri leader per questo. Un fatto concreto e simbolico. Credo che vi sia stato anticipato tutto dal commissario Arcuri o dal Ministro Speranza. Noi abbiamo avuto 9750 dosi solo per il giorno iniziale. Parliamo del vaccino Pfizer-Biontech, il primo disponibile, al quale si aggiungerà ragionevolmente quello della ditta Moderna. Noi per fine gennaio solo di quello Pfizer avremo oltre 2.000.000 di dosi al quale appunto si aggiungerà Moderna. L’Italia sul piano vaccinale ha dato una prova democratica. Il Parlamento ha approvato il piano vaccinale. Gli operatori sanitari, socio-sanitari, i residenti delle RSA. Queste persone sono circa 1,8 milioni. A seguire abbiamo dato come indicazione gli ultra 80enni, 4,4 milioni. Poi passeremo a quella dai 60 ai 79 anni, poi a chi ha una patologia cronica. Da questo punto di vista procederemo così”, ha detto il premier.