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Consumo di suolo in Campania: riduzione di 210 ettari di superficie naturale nel 2020

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L’estensione del territorio naturale in Campania si è ristretta di 210 ettari. Il territorio occupato da coperture artificiali, in altre parole, si è ampliato per un’estensione pari a circa 300 campi di calcio.

Il consumo di suolo netto, ossia il bilancio tra suolo occupato da nuove coperture artificiali e suolo che al contrario si è trasformato da “artificiale” in “naturale”, è uno degli indicatori presi in considerazione dal Rapporto del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici – edizione 2021”, rapporto a cui ha contribuito anche Arpa Campania e che è stato presentato oggi dal Snpa con un doppio evento on line. In base alle stime riportate dal Rapporto, rispetto all’estensione delle coperture artificiali rilevata a fine 2019, c’è un ulteriore passo in avanti dello 0,15% nel consumo di suolo in questa regione, inferiore tuttavia alla media nazionale.

Il comune campano che ha perso più ettari (23) di superficie naturale nel 2020 è Maddaloni (Caserta). Se dal bilancio del 2020 si passa ad analizzare i dati consolidati nel tempo, si rileva che Casavatore, Arzano e Melito di Napoli mantengono, a livello nazionale, le prime tre posizioni tra i comuni con la percentuale più bassa di superficie naturale. I tre comuni alle porte di Napoli si segnalano per una quota di territorio occupato da superfici artificiali (cioè da edifici, infrastrutture, eccetera), pari rispettivamente al 90,94, all’83,16 e all’81,18 percento.

In sostanza, la quasi totalità del loro territorio è occupato da coperture artificiali. In linea generale, è il territorio della Città metropolitana di Napoli, caratterizzato da peculiari caratteristiche urbanistiche e da un’alta densità abitativa, a risaltare come una delle aree del Paese in cui la parte di territorio “consumata” dall’uomo è più elevata. In quest’area il 34,18 percento del territorio è stato artificializzato, cioè 40.130 ettari. Se si allarga lo sguardo all’intera Campania, il suolo consumato nel corso del tempo equivale al 10,39% dell’estensione totale, percentuale che posiziona questa regione subito dopo Lombardia e Veneto, i territori che mostrano la percentuale più alta di suolo sottratto alla natura

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