Conferenza delle Regioni, proposte sulla ripresa del turismo e per evitare gli assembramenti natalizi

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“Le Regioni si sono interrogate sulla possibile chiusura dei confini nazionali per evitare che il nostro pubblico vada a sciare in Svizzera, Slovenia o Austria”. Lo ha affermato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti al termine della Conferenza delle Regioni di questa mattina. In attesa del confronto con il Governo sul nuovo Dpcm, le Regioni hanno valutato la possibilità di riaprire gli impianti sciistici per i soli ospiti degli hotel e proprietari di seconde case, in modo da dare una parziale compensazione agli impianti di risalita e alle località montane.

Si ragiona sul divieto di assembramento che dovrà essere il principio cardine sul quale poi incentrare il nuovo Dpcm, che potrebbe anche prevedere la chiusura dei confini sulle Alpi. Linee guida da portare sul tavolo del governo domani quando le Regioni incontreranno il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, quello della Salute, Roberto Speranza, il commissario Domenico Arcuri e il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli. La conferenza è servita per fare il punto sulle nuove misure in vista delle ferie natalizie, dagli spostamenti alle aperture, dai divieti al coprifuoco. Dalla Conferenza è arrivato, inoltre, l’invito al governo ad autorizzare gli spostamenti interregionali tra zone con lo stesso colore, anche se l’intenzione di palazzo Chigi sembra essere quella di vietarli dal 19 o 20 dicembre fino al 6 gennaio.

Le Regioni Veneto, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e le Province Autonome di Bolzano e Trento, hanno presentato al Governo una proposta di mediazione per evitare un completo tracollo del settore turistico invernale, con la possibilità di aprire gli impianti di risalita dello sci in occasione delle prossime festività natalizie per gli ospiti degli alberghi e delle seconde case. Anche l’Abruzzo si accoda alle richieste delle regioni alpine per la riapertura delle piste da sci.