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News - page 932

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Covid: in Pennsylvania lo studio sull’aerosol in ufficio

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Due metri di distanza tra le persone. E’ la misura minima che le autorità sanitarie valutano come opportuna per evitare che un soggetto infetto possa diffondere il coronavirus attraverso l’aerosol, goccioline dal diametro variabile, mentre parla o respira. Ma c’è chi pensa ne servano anche di più, come i ricercatori di ingegneria architettonica della Pennsylvania State University che, in base ad una recente ricerca, ritengono che i due metri non sarebbero nemmeno sufficienti, almeno in un ambiente chiuso come quello degli uffici.

L’anticipazione dei risultati di questo particolare studio è stata diffusa online, sebbene gli stessi esperti non abbiano chiarito esattamente quale dovrebbe essere la distanza da mantenere tra colleghi in ufficio, ad esempio, quando ci si trova nel medesimo ambiente al chiuso. Il team di ricercatori, si legge sul sito dell’ateneo americano, “ha scoperto che distanze interne di due metri, circa sei piedi e mezzo, potrebbero non essere sufficienti per prevenire adeguatamente la trasmissione di aerosol nell’aria”. “Abbiamo deciso di analizzare il movimento aereo di particelle cariche di virus rilasciate da persone infette negli edifici”, ha spiegato Gen Pei, primo autore e studente di dottorato in ingegneria architettonica presso la Penn State. “Inoltre, abbiamo studiato gli effetti della ventilazione negli edifici e del distanziamento fisico come strategie di controllo per l’esposizione ai virus nell’aria in ambienti chiusi”, ha continuato. In particolare, nel condurre le loro analisi, i ricercatori hanno esaminato diversi fattori: la quantità e la velocità dell’aria ventilata, il modello del flusso d’aria interno associato a diverse strategie di ventilazione e la modalità di emissione di aerosol della respirazione mentre si parla. Quindi, sono stati confrontati anche il trasporto di gas tracciante, tipicamente impiegato per testare le perdite in sistemi a tenuta d’aria, e gli aerosol respiratori umani di dimensioni comprese tra uno e 10 micrometri, tra cui quelli che sono in grado di trasportare il virus Sars-Cov-2.

Pfizer-BioNTech: “In 5-11enni vaccino efficace a dosi più basse”

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I dati presentati nell’ambito di questo studio di fase 2/3, che arruola bambini di età compresa tra 6 mesi e 11 anni, riguardano i 2.268 partecipanti di età compresa tra 5 e 11 anni che hanno ricevuto una dose di 10 µg in un regime a due dosi.

La media geometrica dei titoli di anticorpi neutralizzanti (Gmt) era 1.197,6, e questo dato – si legge nella nota – dimostra una “forte risposta immunitaria in questa coorte di bambini un mese dopo la seconda dose”. Ciò si confronta bene, nel senso che è un dato non inferiore, con la media dei titoli anticorpali (1.146,5) delle persone tra i 16 e i 25 anni, utilizzate come gruppo di controllo per questa analisi e a cui è stato somministrato un regime a due dosi di 30 µg. Inoltre, il vaccino – comunicano le due compagnie – è stato “ben tollerato, con effetti collaterali generalmente paragonabili a quelli osservati nei partecipanti di età compresa tra 16 e 25 anni”.

Covid, Draghi: per ripresa evitare nuovi contagi e chiusure

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La crescita che abbiamo davanti è un rimbalzo, legato alla forte caduta del prodotto interno lordo registrata l’anno scorso. Nel 2020, l’economia italiana si è contratta dell’8,9%, una delle recessioni più profonde d’Europa. Era dunque inevitabile che alla riapertura si accompagnasse una forte accelerazione dell’attività. La sfida per il Governo – e per tutto il sistema produttivo e le parti sociali – è fare in modo che questa ripresa sia duratura e sostenibile.” Lo dice il premier Mario Draghi all’assemblea di Confindustria. 

“Per assicurare la sostenibilità della ripresa dobbiamo prima di tutto impedire che ci siano altre significative ondate di contagio. Il governo sta agendo con la massima determinazione per evitare nuove chiusure. Voglio quindi ringraziare ancora una volta gli italiani per la convinzione con cui hanno aderito alla campagna vaccinale, e le imprese per l’impegno dimostrato nel cooperare alla sua organizzazione”.

Covid, Inps: 6,2 mld ore Cig emergenza sanitaria

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Tra aprile 2020 e il 31 agosto 2021 sono stati autorizzate dall’Inps 6,2 miliardi di ore di cassa integrazione e assegni ordinari. Lo rileva l’Inps nell’Osservatorio sulla cassa integrazione.

“Il numero di ore di cassa integrazione guadagni autorizzate nel periodo dal 1 aprile 2020 al 31 agosto 2021, per emergenza sanitaria – si legge- è pari a 6.293,2 milioni di cui: 2.669,5 milioni di CIG ordinaria, 2.229,2 milioni per l’assegno ordinario dei fondi di solidarietà e 1.394,6 milioni di CIG in deroga”.

Decontribuzione al Sud: in 6 mesi 592.000 contratti

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Grazie alla misura introdotta dal Decreto Agosto nei primi sei mesi del 2021 sono stati fatti 592.000 contratti Lo rileva l’Inps nel Report sulle agevolazioni contributive. Nel periodo, grazie al boom di questa agevolazione i rapporti incentivati sono stati nel complesso insieme alle trasformazioni 883.596 con un aumento del 221,5% sul primo semestre 2020. e del 112,6% sul primo semestre 2019. Dal punto di vista territoriale, Apprendistato ed Esonero Giovani sono maggiormente presenti al Nord, mentre Decontribuzione Sud è stato utilizzato per il 67% in sole tre regioni: Campania, Puglia e Sicilia.

La percentuale di donne più alta si rileva nel settore «Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria; istruzione; sanità e assistenza sociale». Sia per apprendistato che per Decontribuzione Sud, oltre il 50% dei rapporti di lavoro è instaurato da aziende che non superano i 15 dipendenti, mentre a Esonero Giovani ricorrono maggiormente le imprese con più di 100 dipendenti (55%). Solo l’8% di Incentivo Donne è attivato da aziende con un numero di dipendenti compreso tra 16 e 99

Vaccini, Sileri: “Probabile 3 dose a tutti, ma con tempi scienza”

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E’ verosimile che ci sarà la “terza dose per tutta la popolazione, ma i tempi categoria per categoria ce li dirà la scienza” – dichiara Pierpaolo Sileri, sottosegretario al ministero della Salute.

Aggiunge poi: ” Il campanello d’allarme sulla riduzione dell’immunità nel tempo arriverà dai dati del monitoraggio”.

Covid, Costa: “Le discoteche riapriranno”

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“Il governo ha preso l’impegno di valutare il 30 settembre l’aumento delle capienze. Ora ci sono le condizioni per dire che a fine mese si potranno riaprire le discoteche e riportare la capienza all’80%, per arrivare al 100% in un mese. Se no finiamo per dare fiato ai No Vax quando dicono che i vaccini non servono”.

Arriva dunque la conferma dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa. La valutazione definitiva che si terrà il prossimo 30 settembre, si concentrerà anche sul possibile ampliamento delle capienze per cinema e teatri: attualmente al 50%, il governo sta pensando di allargare all’80%, con l’obiettivo per le settimane successive di arrivare a quota 100%. Se allargare la capienza di cinema e teatri, dove ora è possibile accedere al 50% con obbligo di Green pass, fa felici i gestori, la prospettiva sulle discoteche è una vera e propria luce in fondo al tunnel che i proprietari aspettano di vedere da quasi due anni. Nello specifico sono passati 20 mesi esatti da quando il governo ha deciso di chiudere i battenti delle sale da ballo, provocando una crisi a catena di tutte le attività e delle professioni del mondo della notte. Una messa in pausa che in troppi casi si è trasformata nella chiusura definitiva di molte attività, circa il 30% del totale, con l’allarme dei sindacati che ora continuano a chiedere aiuto. «Tanti miei colleghi purtroppo non ce la fanno più a continuare, dovendo sostenere i costi senza incassi e sono costretti a vendere al miglior offerente, e a farsi avanti spesso è la criminalità organizzata»,

Insorge Bertolaso: “Basta quarantena quando in classe c’è un solo infetto”

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“La quarantena con Dad a tappeto per un solo positivo in classe è una misura che va rivista e corretta. I ragazzi devono andare a scuola. Si facciano tamponi anziché metterli tutti in quarantena, sempre in regioni dove la situazione è migliore: purtroppo oggi l’Italia da questo punto di vista non è tutta uguale”.

Lo dichiara Guido Bertolaso, nella quale spiega gli ottimi risultati della campagna vaccinale lombarda, con l’82% di over 12 immunizzati e l’88% con almeno una dose di vaccino: “Ci siamo arrivati con un grande gioco di squadra. Ai lombardi l’opportunità di vaccinarsi è sembrata la soluzione alle tragedie che hanno visto e vissuto più che in altre regioni. E noi, dopo i problemi iniziali, abbiamo messo in piedi una macchina da guerra che oggi funziona benissimo. E anche sulla terza dose, su 150 mila immunocompromessi stiamo vedendo 700-800 prenotazioni al giorno. Per fine ottobre raggiungeremo l’80%: sarebbe già un buon risultato”.

Covid, Gimbe: “Ulteriore calo di casi, -15% in una settimana”

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Continuano a calare i casi di Covid-19, segnando un -14,9% in una settimana, così come calano ulteriormente ricoveri e terapie intensive. Mentre si mantengono stabili i decessi di persone infettate dal Sars-Cov-2, pari a 394 in una settimana (di cui 33 riferiti a periodi precedenti).

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Green Pass: in Senato inizia esame del decreto scuola

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Il Senato ha iniziato l’esame del decreto 111, il cosiddetto decreto Green pass 2, che riguarda le norme sull’uso del certificato verde nelle scuole e sui mezzi di trasporto, approvato ieri dalla Camera.

La Commissione Affari costituzionali, come ha riferito il presidente Dario Parrini, non ha concluso l’esame degli emendamenti; quindi, il testo approda in Aula senza mandato al relatore.

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