Carlo Fucci, neo Procuratore di Cassino, ospite della trasmissione “L’Intervista” di Primaset 149: “Per trovare bisogna saper cercare”

CASERTA – “Se sappiamo cercare, di sicuro troviamo”, dice e potrebbe essere questo il suo motto. E di condotte criminali ne ha trovate, eccome, anche in quei territori ritenuti impropriamente isole felici, dal punto di vista della criminalità. A Isernia, per esempio, dove era approdato nel 2018 ed è stato procuratore della Repubblica per sette anni, grazie ad indagini accurate, ha portato alla luce aspetti inquietanti e insospettati di criminalità, che erodevano il tessuto sociale alla maniera di un fenomeno carsico, nella più assoluta indifferenza.
Carlo Fucci è nato ad Airola, in provincia di Benevento, il 14 dicembre del 1957. Dallo scorso 18 aprile è il nuovo procuratore capo della Repubblica di Cassino, tribunale a cavallo tra Napoli e Roma, con competenza su tre province non proprio tranquille dal punto di vista criminale: il frusinate, il litorale laziale della provincia di Latina e l’alto casertano. Nel complesso, un territorio dove la criminalità di piccolo calibro, endogena, si è spesso saldata con gli epigoni di quella organizzata del clan dei casalesi, i quali hanno pensato di spostare altrove il proprio campo di azione.
L’arrivo di Fucci a Cassino, peraltro, è coinciso immediatamente con due brillanti operazioni di polizia, le quali, a distanza di poche settimane, hanno portato al sequestro di notevoli carichi di cocaina e marjuana per un valore di 2 milioni e mezzo di euro.

Del resto, Carlo Fucci a Cassino arriva con un curriculum solido e una lunga esperienza maturata in prima linea in una Procura “calda”, su indagini complesse e gravi reati, come quella di Santa Maria Capua Vetere dove è stato per un ventennio procuratore aggiunto.
E proprio a Santa Maria Capua Vetere Fucci è stato l’ideatore delle due aule bunker che sono state poi utilizzate per uno dei processi chiave contro la criminalità organizzata, il processo Spartacus, che ha portato alla sbarra il gotha del clan dei Casalesi, ricostruendone le gesta criminali sin dai tempi in cui il clan era capeggiato da Antonio Bardellino.
E sempre a Caserta si era occupato della cosiddetta “tangentopoli casertana” scontrandosi col pool di magistrati guidati da Francesco Saverio Borrelli, che in terra lombarda rivendicava la paternità di quell’inchiesta.
Il neo procuratore capo di Cassino è stato sia segretario generale sia vice presidente dell’Associazione nazionale magistrati (ANM). Inoltre, da circa due anni (eletto, anzi, il più eletto nel 2023) è giudice “professionale” tributario e presidente della Commissione per i rapporti istituzionali. E, in questa carica, rappresenta il tratto di unione tra magistratura tributaria italiana – che soltanto da poco si è aperta alla professionalizzazione – e quella europea. Quinta magistratura italiana, dunque, che potrà sicuramente dare un contributo notevole nella repressione di reati legati al connubio tra corruzione e mafia.
Tutti argomenti – questi – compreso il rapporto con la stampa, che vengono affrontati ne “L’Intervista”, il programma di Primaset 149 dedicato agli approfondimenti del mondo della giustizia e delle istituzioni giudiziarie italiane, in onda tutti i mercoledì, in prima serata (ore 22,00), condotto da Maria Rosaria Iodice.
Nella foto, in alto: il Procuratore Capo di Cassino Carlo Fucci con il direttore Antonio Arricale nella redazione dio Notix.it; sopra, nello studio di Primaset 149 intervistato da Maria Rosaria Iodice.