Castellammare di Stabia non è tra le finaliste per diventare Capitale Italiana della Cultura

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È arrivata da poco la notizia che estromette Castellammare di Stabia tra le dieci finaliste per diventare Capitale Italiana della Cultura 2022. Il progetto, fortemente voluto dal Sindaco Gaetano Cimmino, è purtroppo naufragato. Queste le sue parole:

“In questi mesi abbiamo sognato, abbiamo creduto in un progetto che mai prima d’ora era stato anche soltanto pensato: la candidatura di Castellammare di Stabia a Capitale Italiana della Cultura. La nostra azione amministrativa, sin dall’inizio, si è mossa nella consapevolezza che investire nel recupero del patrimonio territoriale, nell’innovazione culturale e nel potenziamento delle risorse umane è un impegno inderogabile a cui sono chiamati tutti gli attori dello sviluppo. E posso affermare con convinzione che la nostra città ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per presentarsi al cospetto di una giuria nazionale e giocarsi le sue chance”, ha scritto il sindaco Cimmino.

“Anche se non siamo stati scelti tra le dieci finaliste, il nostro progetto ha ottenuto apprezzamenti importanti, da parte di artisti, scrittori, scienziati e personalità che hanno deciso di sposare la nostra causa con impegno e passione. E ringrazio tutti quelli che hanno dato l’anima in questo percorso entusiasmante. Tra gli obiettivi primari del mio programma di governo, ho sempre posto in primo piano la valorizzazione del territorio e del patrimonio artistico e culturale, al fine di favorire una educazione alla bellezza di cui la città è fortemente intrisa”, continua il sindaco.

“Siamo comunque orgogliosi di aver costruito un progetto che costituisce un’eredità importante per il futuro e una piattaforma nuova per Castellammare. E lavoreremo affinché alcuni eventi possano realizzarsi ugualmente nella nostra città, in primis la rassegna su Raffaele Viviani. Rivolgo i miei complimenti alle città rimaste in corsa per la nomina, in particolare a Procida, unica rappresentante della nostra Regione. Ci riproveremo, più forti e più consapevoli di prima. Chi non ha ambizioni è destinato a vivere nella rassegnazione”, conclude Cimmino.