Capri, rapporto Isole Sostenibili 2022: presentato il dossier Legambiente

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La sfida della sostenibilità ambientale passa anche dalle piccole isole che hanno voglia di rinnovarsi e migliorare, cercando di superare criticità e ritardi. A parlar chiaro sono i dati raccolti nel nuovo report “Isole sostenibili 2022” realizzato da Legambiente e dall’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IIA) presentato oggi a Capri presso il Centro Congressi Paradiso, di Anacapri, nel corso della due giorni della conferenza internazionale “La sostenibilità delle Isole minori e del turismo nelle aree costiere italiane” che gode del patrocinio dei Comuni di Anacapri e Capri e di Terna come sponsor. Il report analizza diversi studi di settore: in Italia nelle 27 isole minori abitate cresce nel complesso la raccolta differenziata che registra una media complessiva del 47,33%. Troppo lenta nelle isole monitorate la diffusione delle rinnovabili. Vincoli paesaggistici troppo rigidi, complesse richieste di connessione, procedure di autorizzazione intricate e spesso obsolete, sono solo alcune delle barriere non tecnologiche che impediscono di mettere in pratica un’adeguata azione di transizione energetica in questi territori. In stallo mobilità sostenibile, depurazione, e comparto idrico. Legambiente nel report presenta la fotografia delle tre isole campane: Capri, Ischia e Procida.

Energia. Sul fronte energetico ottima performance di Ischia, prima per quanto riguarda le installazioni di fotovoltaico tra le isole interconnesse, con circa 4000 kW seguita dall’Isola d’Elba e a Sant’Antioco (rispettivamente circa 3.700 e 2.000). Più indietro Procida con circa 340 Kw e Capri con 206 Kw. Da segnalare Capri promotrice del progetto “CIET” – Capri Island Energy Transition che intende realizzare uno studio di fattibilità per effettuare degli interventi previsti dal Piano d’azione per l’energia sostenibile del Comune di Capri riguardanti l’efficientamento energetico degli edifici pubblici e dei sistemi di illuminazione pubblica e l’elettrificazione della piccola navigazione.

Mobilità. Le infrastrutture stradali isolane molto spesso soffrono di grande dispersione sul territorio, fatto che rende difficile i collegamenti nelle aree più remote dell’isola. Il mezzo privato costituisce la principale soluzione per gli spostamenti è questo viene testimoniato da tassi di motorizzazione molto elevati in alcuni comuni, L’isola più virtuosa in questo è Capri, in cui il tasso di motorizzazione e pari allo 0,3 v/ab, nettamente più basso delle altre isole.Il parco auto più giovane nel 2021 è confermato nell’Isola di San Pietro con il 75% di veicoli con classi ambientali euro 4,5,6 all’Isola d’Elba e Procida entrambe con il 70%. Si difende bene Ischia con con il 65% e Capri con 64% Il parco veicolare in tutte le isole è prevalentemente composto da autoveicoli, ma ad esempio nelle isole Egadi, a Procida e a Capri una buona percentuale, fino al 40%, è composta da motocicli.

Raccolta differenziata. La gestione integrata del ciclo dei rifiuti rappresenta una fra le maggiori sfide per le isole minori. Nella stagione estiva con l’arrivo del turismo infatti si registra un aumento fino a cinque volte del numero di presenze medie sul territorio e l’impatto correlato all’accumulo dei rifiuti può diventare insostenibile, sia a livello ambientale sia sanitario se non gestito correttamente. La media di raccolta differenziata raggiunta nelle isole è del 47,33%. L’isola di Procida risulta tra le più virtuose con 69%, seguita da Capri con 61% , molto più indietro Ischia con il 41%

Depurazione. Nelle isole italiane c’è un grande bisogno di innovazione, di interventi e di manutenzione sia dal punto di vista dell’approvvigionamento idrico, sia sotto il profilo della depurazione delle acque reflue. La difficoltà nell’approvvigionamento di acqua potabile si scontra anche con delle condotte colabrodo. Le perdite della rete idrica sulle isole minori sono in linea con quella nazionale e corrispondono al 42% dell’acqua immessa in rete. Solo Capri mantiene questa media con perdita rete idrica corrispondente al 40% dell’acqua immessa. Peggio fanno Ischia con il 26% e Procida con il 22% . Sulle 27 isole analizzate, nessuna ha un impianto di depurazione in grado di coprire il fabbisogno rispetto agli abitanti. A Ischia, dopo dieci anni di inerzia, un nuovo impianto in grado di purificare le acque fognarie del comune di Ischia e di quello confinante, Barano, è realizzato solo al 60%. Nell’estate 2020 si sono sbloccate le procedure ferme dal 2015, ma la realtà è che anche questo nuovo depuratore non sarebbe comunque sufficiente per trattare le acque dell’isola minore con la maggiore densità di abitanti. Procida, con la candidatura a Capitale della Cultura ha accelerato anche la costruzione dell’impianto di depurazione, finanziato dalla Regione Campania, i lavori per costruire il quale sono stati avviati già nel 2009. La potenzialità massima prevista è pari a 15.000 utenti-equivalenti in periodo di alto carico, (la popolazione dell’isola e di circa 10.000 abitanti) e potrebbe quindi esser in grado di reggere anche in corrispondenza del massimo afflusso turistico dell’isola nel periodo estivo, tuttavia non si hanno notizie riguardo all’entrata in funzione del depuratore.

“Le isole minori – commenta Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania– sono dei luoghi meravigliosi, in cui si fondono straordinarie risorse ambientali, storico-culturali e paesaggistiche. Ma sono anche sistemi fragili e isolati particolarmente vulnerabili, che devono affrontare problemi e barriere peculiari. Diversi indicatori già evidenziano come stanno risentendo degli impatti negativi legati all’aumento delle temperature dell’atmosfera e del mare, e delle attività antropiche connesse alla forte pressione turistica nei mesi estivi. La tutela ambientale, il turismo sostenibile, la riduzione delle pressioni antropiche, l’adozione di pratiche sostenibili attraverso l’efficientamento energetico, il recupero e riutilizzo del patrimonio edilizio, la produzione di energia da fonti rinnovabili, il contingentamento dei flussi turistici, la destagionalizzazione, la protezione degli habitat prioritari e delle specie protette, la certificazione ambientale dei servizi, la competitività delle imprese insulari, sono tutti elementi che nei prossimi anni dovranno caratterizzare le nostre isole minori per conservarne il grande patrimonio naturale, storico-culturale e artistico”

Per dare forza a interventi ambiziosi in campo ambientale e climatico nelle Isole minori italiane, Legambiente e CNR-IIA lanciano oggi due proposte: 1) la creazione presso il Ministero della Transizione Ecologica di una cabina di regia per la transizione climatica e ambientale nelle isole minori, che definisca gli interventi e soprattutto gli obiettivi che riguardano l’energia, i rifiuti, l’acqua, la mobilità, il turismo sostenibile e svolga un’attività di supporto all’azione dei Comuni. 2) L’elaborazione per ogni isola di un Piano per il clima e la sostenibilità ambientale con chiari obiettivi al 2030. In tutto ciò è fondamentale anche il dialogo, la coesione e la collaborazione tra enti territoriali e nazionali, e il coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni.

La due giorni di Capri proseguirà domani con la presentazione alle ore 11.30 della guida Il Mare più bello e l’assegnazione delle cinque vele.