Cani torturati ed uccisi, è allarme nel salernitano

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Notizie drammatiche alla fine del 2020 ad Ispani, in provincia di Salerno, dove si sono registrati numerosi casi di torture a dei poveri cagnolini indifesi. Negli ultimi giorni, ben due sono stati torturati e uno di loro è stato ucciso. La Lega Nazionale per la Difesa del Cane Animal Protection si è unita alla denuncia dei Carabinieri, per maltrattamento e uccisione di animali, a carico del detentore dei poveri cani. L’uomo rischia fino a 2 anni di carcere. 

“Il dramma si è consumato negli ultimi giorni dell’anno appena trascorso in una baracca adiacente al terreno dove un tecnico veterinario, la dottoressa Nadia Bianco, dava da mangiare ai propri cani. In quel frangente, Nadia ha udito dei lamenti strazianti. I gemiti di dolore arrivavano dalla proprietà accanto. Senza indugiare, la donna ha scavalcato la recinzione ed è entrata, trovandosi di fronte una scena terribile: due cani erano legati con una catena assicurata con del filo di ferro. Uno di loro era già deceduto per asfissia. L’altro era in preda a degli spasmi e si divincolava disperato. Nadia lo ha liberato e ha poi sporto denuncia ai Carabinieri della stazione di Vibonati, in Cilento. Le indagini sono state molto celeri e hanno accertato che entrambi i cani erano di proprietà di una persona che vive poco distante dalla baracca in cui sono stati trovati i cani torturati. L’uomo è ora accusato di maltrattamenti e uccisione di animali”.

“Bisogna fare giustizia. È ora che il nostro Stato si doti di leggi che tutelino veramente tutti gli esseri viventi e senzienti e che puniscano davvero chi fa loro del male. Anche perché è ormai ampiamente dimostrato che questi soggetti sono pericolosi per la società dato che la crudeltà sugli animali è quasi sempre legata anche a comportamenti violenti verso le altre persone. Abbiamo lanciato una petizione per chiedere non solo pene più severe ma anche percorsi educativi che permettano alle persone, soprattutto le più giovani, di capire che la vita va rispettata. Sempre”.