Campania, stazioni appaltanti e prezzario 2022: il Tar accoglie il ricorso Ance Campania, Acen e Ance Caserta

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Stop alla gara d’appalto indetta dall’Interporto Sud Europa che prevedeva, a base d’asta, un progetto senza l’applicazione del prezziario aggiornato. La Prima Sezione del Tar Campania ha accolto il ricorso proposto da Ance Campania, Acen e Ance Caserta e condannato l’Interporto Sud Europa anche al pagamento delle spese di giudizio.

“Il Tribunale amministrativo regionale ha riaffermato un principio fondamentale: i prezzi nelle procedure di gara – ha commentato Luigi Della Gatta, presidente di Ance Campania – devono essere adeguati all’attuale Prezzario Opere Pubbliche in vigore dal 2022. Inoltre – aggiunge il numero uno dei costruttori campani – non è possibile far passare il principio secondo il quale, con l’aggiornamento ai valori del Prezzario e nelle more delle attività dei nuovi computi metrico-estimativi, si perderebbero i fondi stanziati per le gare. Una valutazione, quest’ultima, effettuata da alcune stazioni appaltanti che mettono così a rischio anche l’avvio e la prosecuzione delle gare e, naturalmente, l’imprenditoria edile campana che, con gli aumenti delle materie prime e dei costi energetici, vede scaricata sulle proprie spalle anche gli aumenti non dovuti”.

Un principio fondamentale affermato dal Tar regionale che fa chiarezza e indica il percorso obbligatorio dell’adeguamento al Prezzario per tutte le stazioni appaltanti anche in prospettiva delle gare di attuazione del PNRR in Campania. “Una decisione – ha aggiunto il Presidente di Ance Caserta, Antonio Pezone in una nota stampa – che va esattamente nella direzione da noi indicata sin dall’inizio e che tutela tutti gli imprenditori edili della Campania, già pesantemente provati dagli aumenti esponenziali dei prezzi dell’energia e dei materiali. In questo modo, si ottiene un duplice risultato: si salvaguarda chi fa impresa e si garantisce il corretto svolgimento delle gare”.