CASERTA – La gestione del Parco della Reggia di Caserta torna ad essere oggetto di critiche da parte del “Gruppo 31 Agosto” che si rivolge alla direttrice della Reggia, l’architetto Tiziana Maffei, al Ministro della Cultura Alessandro Giuli, al direttore generale, l’architetto Massimo Osanna, alla Direzione generale Musei, al Soprintendente Abap di Caserta e Benevento, l’architetto Mariano Nuzzo, al Presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Caserta e infine al Presidente dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori Paesaggisti Conservatori della provincia di Caserta.
Il gruppo di lavoro, dopo un’attenta ispezione, lamenta una inadeguata cura del Parco della Reggia di Caserta e segnala nello specifico oltre che la trascuratezza della “Via d’Acqua” e del “Giardino Inglese”, anche una gestione negligente del bosco vecchio.
Riportiamo fedelmente quanto rilevato dal Gruppo 31 agosto: “Sono stati osservati e fotografati svariati ceppi di querce ed altre piante boschive sia molto datati che tagliati di recente, nonché parti di tronchi e rami a terra. È noto a tutti che parti di piante morte sono fonte di infezione e diffusione di parassiti animali e vegetali quali insetti, funghi, batteri, virus, per altre piante sane. Pertanto queste fonti di infezione vanno allontanate con un intervento straordinario di pulizia senza esitazione per scongiurare la diffusione dei suddetti parassiti e con successivi interventi di manutenzione ordinaria. Piante infestanti rampicanti costituiscono un grave problema di salute alle querce. Sono state rinvenute piante di edera e di vite americana con fusti anche di 8-10 cm di diametro e ciò significa che i rampicanti vivono indisturbati sui loro ospiti da oltre un decennio. Il corretto protocollo di gestione dei boschetti dei giardini suggerisce di intervenire con il taglio e l’allontanamento delle piante rampicanti già sul nascere, intervento da eseguire senza indugio. Sono state altresì rinvenute nel bosco vecchio, e non solo ma anche nel bosco prospiciente via Giannone, piante infestanti di Ailanto e Robinia dal diametro anche di cm 15; queste specie sono presenti nell’elenco delle specie esotiche invasive (Reg. UE n. 1143/2014 e D.Lgs. 15 dicembre 2017, n. 230) e vanno tagliate con una pulizia ordinaria come impone il citato regolamento”.
Il gruppo lamenta “l’evidente assenza di idonee cure al Parco e la mancanza di una direzione dei lavori professionalmente qualificata, accorta e competente, che non ignori le problematiche tecniche evidenziate, nonché una direzione tecnica del Parco adeguata e competente nella gestione di parchi e giardini”.
Nel ribadire la disponibilità a qualsiasi contributo sottolinea che “l’inerzia della Direzione della Reggia rispetto a quanto segnalato potrebbe determinare danni al patrimonio storico culturale dello Stato, pertanto le Autorità in indirizzo sono invitate, ciascuna per la propria competenza, ad assumere determinazioni idonee a rimuovere le criticità evidenziate al fine di non compromettere ulteriormente lo stato di salute del Parco della Reggia”.
Il gruppo è costituito da Ciro Costagliola, già Presidente Ordine Agronomi e Forestali, Presidente IRVAT; Giuseppe Altieri, segretario Nazionale de L’Altritalia ambiente; Nando Astarita, storico del territorio e fondatore del gruppo FB Reggiando; Francesco Canestrini, già Soprintendente ABAP Basilicata, Enrico Ferranti, già ufficio Giardini di Napoli; Fernando Fuschetti, già Coordinatore regionale del C.F.S.; Carmine Gambardella già Preside Facoltà di Architettura, Presidente Benecon, cattedra Unesco, sigillo di merito Ministero della Ricerca, Matteo Palmisani, Delegato Lipu Caserta; Ottavio Pannone, già presidente dell’Ordine Avvocati; Cinzia Piccioni Ignorato, già ufficio Giardini di Napoli; Sergio Vellante, già Ordinario economia ed estimo rurale. Referente Italia Nostra in ASviS; e Raffaele Zito, Agenda 21 Carditello e Regi Lagni.