E’ ancora allarme infermieri per le hub italiane, con il personale che è ancora insufficiente rispetto alle richieste per le somministrazioni record dei vaccini in tutte le Regioni.
Al momento sono 14.800 sono i medici che si sono resi disponibili a vaccinare, mentre gli infermieri sono solo 3.900. Al bando istituito dal Commissario Arcuri, possono aderire solo gli infermieri liberi professionisti perché i dipendenti di qualunque professione sono esclusi. Gli infermieri liberi professionisti sono circa 60mila, quelli senza nessun altro tipo di attivitaà invece, circa 31mila. Per loro però, non è prevista alcuna priorità di vaccinazione.
La Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche ha quindi inviato una lettera-appello al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ai ministeri della Salute e degli Affari regionali Roberto Speranza e Francesco Boccia, al Commissario Domenico Arcuri e al presidente delle Regioni Stefanio Bonaccini in cui si lancia un triplo appello. In primis accelerare l’accesso all’immunizzazione delle priorità vaccinali degli infermieri che operano a qualsiasi titolo sul territorio. Poi, si legge, “nella professione infermieristica ci sono circa 60 mila infermieri liberi-professionisti, che sono anche quelli di elezione per la partecipazione ai bandi per reperire operatori che possano somministrare i vaccini, purché questo avvenga in sicurezza, e che quindi, con i corretti presupposti, potrebbero integrare il numero degli attuali soggetti vaccinatori. Chiediamo che siano considerati alla stregua dei loro colleghi dipendenti tra il personale da sottoporre al più presto e prioritariamente alla campagna di vaccinazione e chiede anche che venga riconosciuta loro analoga premialità a quella riconosciuta agli infermieri dipendenti”.