“Aggredito da un genitore a scuola senza sapere il motivo, costretto a prendere antidepressivi”

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SANTA MARIA CAPUA VETERE – Colpito con un pugno tra la mandibola sinistra e l’occhio, tirato così senza neanche sapere chi fosse il destinatario. Il professore e architetto Giuseppe Morelli, vittima dell’aggressione avvenuta nell’istituto Gallozzi di Santa Maria Capua Vetere il 19 dicembe del 2023, ha deposto in aula questa mattina davanti al giudice monocratico Alessandra Vona,, citato dal pubblico ministero Alessandro Bosso per ricostruire il contesto e la dinamica dei fatti.

“Quella mattina facevo lezione nell’aula della II C al primo piano, erano le 12.45 circa, era la quinta ora quando bussò alla porta una collaboratrice scolastica per dire che c’erano dei genitori della III F che volevano parlare con urgenza con il preside”. Morelli ha spiegato che insieme al collega Roberto Cipullo era un collaboratore del preside, ma visto che entrambi quel giorno erano assenti fu chiamato in causa lui “sono uscito dall’aula e ho visto un gruppo di persone molto agitate, erano 10/15, una in particolare indossava un gilet arancione catarifrangente con schizzi di calce, mi ero girato per dirgli di fermarsi perché mi stava sopravanzando, avevo appena fatto 2/3 scalini della rampa, quando mi ha colpito con un pugno a braccio aperto e sono caduto a terra in stato confusionale”. Al pm che gli ha chiesto cosa dicesse quell’orda di genitori inferociti, Morelli ha detto “in dialetto dicevano ‘arò sta ‘o professore Merola, quell’omm e m… (nrd Marco Merola professore di sostegno dell’istituto) mò gli facimm veré se si metten ‘e mane n’cuoll ‘e bambine’. Sentì un ragazzo che diceva che hai fatto? Questo non è il professore Merola”. Questo l’episodio che ha visto finire sotto processo Amedeo Di Maro, il genitore di una studentessa della scuola. Poi Morelli ha spiegato l’antefatto “Alla quarta ora, tra le 11 e mezzogiorno, è venuto in classe C.C. un ragazzo della terza F chiedendomi di intervenire perché il professore Merola faceva i complimenti alle ragazze e aveva strattonato uno studente. Allora sono andato nell’aula della III F e mi sono reso conto che la situazione era ingestibile, che il professore Merola era in difficoltà aveva perso il controllo della classe”. L’architetto ha spiegato che Merola aveva problemi fonologici e di balbuzie. Per il colpo ricevuto ha subito un trauma del bulbo oculare, che lo hanno costretto anche ad assumere farmaci antidepressivi. In passato ha subito due operazioni all’occhio destro e il pugno è come se avesse innescato patologie pregresse. La parte lesa ha poi spiegato di aver riconosciuto l’aggressore nell’attuale imputato. Giuseppe Morelli si è costituito parte civile ed è rappresentato dall’avvocato Raffaele Gaetano Crisileo, mentre Amedeo Di Maro è difeso dall’avvocato Giuseppe Foglia. Erano presenti in aula le telecamere Rai del programma televisivo ‘Un giorno in Pretura”.

giovanni maria mascia