Volley femminile, l’onorevole Rostan: “Quello delle giocatrici della Volalto è un gesto di responsabilità. Spostare i campionati di un paio di settimane non credo infici alcuna regolarità degli stessi”

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A fronte delle misure di prevenzione adottate dal Consiglio dei Ministri perché secondo Lei si è deciso di far disputare lo stesso il campionato di Volley Femminile, A1, anche se a porte chiuse nelle zone rosse? Non è un controsenso?

In un momento di estrema difficoltà come questo, con scenari mutevoli che cambiano di ora in ora, riterrei indispensabile usare la massima prudenza per la tutela della salute di tutti i cittadini, atleti compresi. La riduzione dei contatti per contenere al massimo le possibilità di contagio è un l’unica misura efficace per sconfiggere il coronavirus. In quest’ottica io ritengo che sarebbe stato meglio sospendere tutte le manifestazioni sportive in attesa del passaggio del “picco” di contagi. Ne avrebbe guadagnato in primis la salute degli sportivi e in secondo luogo lo spettacolo che lo sport ci offre con gli spalti gremiti. Giocare a porte chiuse significa perdere la bellezza, il messaggio positivo e le emozioni che il volley sa regalarci”.

Le atlete devono sostenere delle trasferte, a bordo di aerei o treni, anche alla volta delle zone cosiddette “rosse”, dove si registrano focolai di coronavirus. Non si corrono rischi, secondo Lei?

Le misure di prevenzione da adottare sono chiare. A partire dal rispetto delle distanze di sicurezza tra persone e dal suggerimento di evitare, se non assolutamente indispensabile, gli spostamenti con treni, aerei, bus e ogni mezzo che renda difficoltoso il rispetto di tale distanza. Cosa peraltro che risulta difficile osservare anche in campo, specie sotto rete o negli spogliatoi. Non credo ci siano rischi imminenti ma se l’idea di base è quella di limitare i contatti se non indispensabili, proseguirei nel rispetto di questa tesi. Spostare i campionati di un paio di settimane non credo infici alcuna regolarità degli stessi”.

Le atlete, che dormiranno anche in alberghi posizionati nelle cosiddette zone “rosse”, pur in assenza di sintomi evidenti, al loro rientro dovrebbero essere poi sottoposte al test, secondo normativa, affollando ancor di più le strutture ospedaliere e aumentando il rischio di contagio?

Recarsi nelle zone rosse del contagio andrebbe evitato sempre. Almeno fino a quando non riusciamo ad avere un quadro più preciso su tempi e modi di diffusione del virus. Perciò ribadisco che, in questo caso, sarebbe stato meglio rinviare in attesa del picco epidemico.

Hanno fatto bene le atlete ed il Club della Volalto ad indirizzare una lettera alla Lega nella quale chiedono di rinviare le gare nella zona rossa per rischio elevato di contagio?

Il Presidente Sergio Mattarella ha giustamente fatto un appello alla nazione invitando tutti alla responsabilità in questo momento così difficile per il Paese. Credo che la nota sottoscritta dalle giocatrici del team casertano sia un atto che va in questa direzione. Non è con l’ansia e la paura che sconfiggeremo il coronavirus ma con la responsabilità”.