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Caltanissetta, sul treno per Palermo privo di titolo di viaggio e green pass, si rifiuta di pagare la sanzione comminata dal controllore

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I poliziotti, identificato il trasgressore, lo hanno sottoposto a perquisizione personale, sequestrandogli un coltello celato nella tasca del giubbotto.

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Sanzionato Facebook per uso dati utenti: multa di 7 milioni di euro

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L’Autorità Antitrust ha assegnato una sanzione di 7 milioni di euro a Facebook Ireland Ltd. e Facebook Inc. per la mancata ottemperanza di quanto prescritto dall’Autorità garante per la concorrenza.

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Antitrust, multa di 5 milioni di euro a Poste Italiane per “raccomandate ingannevoli”

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L’antitrust, cioè l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), ha multato Poste Italiane con una sanzione di cinque milioni di euro (il massimo consentito) per la mancata consegna delle raccomandate.

Secondo l’autorità, l’azienda Poste Italiane ha pubblicizzato in modo ingannevole il servizio di recapito delle raccomandate, in quanto non viene in realtà effettuato “nei tempi e nei modi e con le certezze enfatizzate nei messaggi pubblicitari della compagnia“.

Gli operatori di Poste Italiani infatti lasciano spesso, per comodità, l’avviso di giacenza della raccomandata nella cassetta postale anche nei casi in cui sarebbe stato possibile consegnarla al destinatario. Molti utenti hanno denunciato disservizi nei confronti della compagnia di spedizioni, avendo ricevuto avvisi di giacenza pur avendo la certezza di essere in casa durante la consegna.

Per l’Antitrust, recarsi agli uffici di Poste Italiane per gli stessi utenti rappresenta “un inammissibile onere” di tempo e di denaro.

La sanzione, di cinque milioni di euro, è certamente cospicua ma non risulta essere un deterrente, secondo l’Antitrust, per un’azienda che nel 2019 ha fatturato 3,492 miliardi di euro, e che difficilmente cambierà metodi di consegna delle stesse raccomandate.

Poste Italiane, ovviamente, ha contestato la sanzione dichiarando che “è priva di qualsiasi fondamento l’ipotesi secondo la quale l’azienda avrebbe posto in essere azioni che ingannino i clienti in merito alle caratteristiche del prodotto raccomandata“.

Davide Paolino

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