Da Torino i nuovi studi sulla Sindone: c’è il sangue di un uomo torturato

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Un esperimento durato quattro anni che ha dato risultati incredibili. E’ di oggi la notizia, la conferma, che il sangue presente sulla Sindone di Torino è vero e di una persona torturata. Inoltre il sangue è rosso e non marrone, come dovrebbe essere un sangue antico, perché il telo sarebbe stato esposto alla luce ultravioletta, come quella del Sole, che ne ha alterato il colore. Lo indica la ricerca italiana pubblicata sulla rivista Applied Optics e coordinata da Paolo Di Lazzaro, dell’Enea e vicedirettore del Centro Internazionale di Sindonologia. Come riporta l’Ansa, la ricerca arriva a meno di un mese da un altro studio secondo il quale almeno la metà delle macchie di sangue della Sindone sarebbe falsa mentre Torino si prepara alla mini ostensione del lenzuolo prevista il 10 agosto e riservata a 2.000 giovani.

Grazie all’analisi della Sindone, fatta dai ricercatori durante l’Ostensione del 2015 con una tecnica ottica che individuare la composizione dei materiali, si è visto che nel sangue del telo è presente la metaemoglobina e grandi quantità di bilirubina. Il sangue è ricco di bilirubina in due casi: nel caso di una persona malata di ittero e in quello di una persona percossa duramente, perché nel sangue di quest’ultima si rompono i globuli rossi e il fegato rilascia bilirubina. Per questo i ricercatori hanno messo a punto un esperimento durato 4 anni che ha usato un sangue compatibile con quello presente sulla Sindone con grandi dosi di bilirubina. Dopo aver impregnato un telo di lino con questo sangue, i ricercatori hanno quindi irraggiato il telo con luce ultravioletta, compatibile con la luce del Sole, e hanno visto che l’interazione tra raggi ultravioletti e bilirubina altera il colore delle macchie.