Per gli scienziati americani “il Virus viaggia nell’aria”. Ma per l’Istituto Superiore di Sanità “non ci sono evidenze”. Il lieto fine ci sarà con l’arrivo del vaccino

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L’Organizzazione mondiale della Sanità potrebbe rivedere le sue raccomandazioni in merito all’uso della mascherine, alla luce dei risultati di un nuovo studio dell’Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti, secondo cui le goccioline emesse con un colpo di tosse o uno starnuto possono “viaggiare” nell’aria per distanze molto più ampie di quanto si pensi. Non solo goccioline di tosse e starnuti. Secondo gli scienziati americani il coronavirus viaggia nell’aria anche con il semplice respirto. Il virus SarsCov2 è stato trovato in campioni d’aria raccolti a oltre 1,8 metri distanza tra due pazienti, scrive l’Accademia Usa in una lettera al capo delle politiche scientifiche della Casa Bianca, inserendosi in un dibattito che va avanti da tempo. “Non ci sono al momento evidenze che il nuovo coronavirus circoli nell’aria. Questa via era nota in determinati contesti, come quelli sanitari, ma al momento la letteratura scientifica indica che le principali vie diffusione del virus sono quelle per droplet e per contatto”. Lo ha detto il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro. “Credo che il lieto fine arriverà quando avremo un vaccino. La mia speranza è che arrivi nel primo trimestre del prossimo anno e per darlo a tutti si percorrerà la strada della licenza su brevetto, come avviene per tutti i farmaci risolutivi”. Lo afferma Ranieri Guerra, direttore generale aggiunto Oms e componente del Comitato tecnico scientifico sull’emergenza coronavirus.