Coronavirus, si indaga su degenze in Rsa di malati non sottoposti a tampone: al via le opere di sanificazione

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Non solo pazienti ufficialmente Covid trasferiti dagli ospedali sulla base delle delibera regionale dell’8 marzo. Nelle Rsa, dopo lo scoppio dell’epidemia, sarebbero stati accolti anche malati, non positivi perché senza tamponi effettuati ma affetti anche da polmoniti, sulla base di “convezioni” già in atto da tempo sulle degenze nelle case di riposo di anziani provenienti da strutture sanitarie. E’ uno dei fronti, da quanto si è appreso, su cui stanno lavorando investigatori e inquirenti milanesi nelle indagini sui contagi nelle residenze assistenziali. Intanto è iniziata nella Rsa di Orzinuovi, nel bresciano, e proseguirà in quella di Orzivecchi e Barbariga, la sanificazione degli ambienti fatta da un gruppo di militari arrivati dalla Russia. Nelle tre strutture collegate in una unica fondazione sono morte 56 persone in questa emergenza legata al Covid. A completare la sanificazione sono medici ed infermieri militari russi con sette uomini dell’esercito italiano. Lo stesso contingente che ha operato nelle Rsa bergamasche. Tre gruppi misti di 25 persone che lavorano simultaneamente nelle tre case di riposo. In totale sono 75 militari. “Bene che questa iniziativa sia partita dal nostro comune che è il più colpito del territorio. La gente adesso chiede tamponi e test sierologici” ha commentato il sindaco di Orzinuovi e senatore di Fratelli di Italia Giampietro Maffoni.