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Primo Piano - page 21

Coronavirus, 83.049 i malati: 2.477 più di ieri. Sono invece 13.915 i morti, con un aumento rispetto a ieri di 760. Le persone guarite sono 18.278, 1.431 in più rispetto a ieri

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Sono complessivamente 83.049 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 2.477. Mercoledì l’incremento era stato di 2.937. Il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – è di 115.242. A fonite i dati il Capo della Protezione Civile. Sono 18.278 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 1.431 in più di ieri. Ieri l’aumento dei guariti era stato di 1.118. Sono 13.915 i morti dopo aver contratto il coronavirus, con un aumento rispetto a ieri di 760. Mercoledì l’aumento era stato di 727. Si riduce l’aumento dei ricoveri dei malati con sintomi per Coronavirus negli ospedali: l’aumento rispetto a ieri è di 137 mentre in precedenza era stato di 211. Il 61% del totale dei contagiati è in isolamento domiciliare senza sintomi o con sintomi lievi, numero cresciuto anche percentualmente, e si riduce il numero degli ospedalizzati”. Ieri la percentuale si attestava al 60%.

Nessun allentamento della stretta anti-coronavirus, Conte: “Entro Pasqua una nuova manovra con misure rilevanti”

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Nessun allentamento della stretta anti-coronavirus, per ora non cambia nulla. Lo si farà appena sarà possibile. Intervistato da ‘Il Fatto quotidiano’, il premier Giuseppe Conte avverte che non c’è ancora una decisione per il dopo: si entrerà nella fase 2 solo quando gli esperti lo diranno e solo a partire da alcuni settori. Quanto alle misure economiche, Conte torna sul decreto per assicurare liquidità alle imprese – che si spera di portare al Consiglio dei Ministri già venerdì prossimo – e poi sul varo, che si auspica prima di Pasqua, di una sorta di manovra di nuove misure rilevanti.

Coronavirus, prorogate fino al 13 aprile tutte le restrizioni: informativa del ministro Speranza al Senato

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Al via nell’Aula del Senato l’informativa del ministro della Sanità Roberto Speranza sull’emergenza coronavirus. Ad ascoltarlo nell’Emiciclo c’è un discreto numero di senatori: tutti indossano guanti e mascherine. La decisione del governo è di “prorogare fino al 13 aprile tutte le misure di limitazione alle attività e agli spostamenti individuali finora adottate”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, nell’informativa al Senato.

Coronavirus, i guariti sono 15.729, 1.109 più di ieri. Per l’Istituto Superiore di Sanità: “Siamo al picco”

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Sono 15.729 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 1.109 in più di ieri. Il dato è stato reso noto dalla Protezione Civile. Ieri l’aumento delle persone guarite era stato di 1.590. “La curva ci dice che siamo al plateau, non vuol dire che abbiamo conquistato la vetta e che è finita ma che dobbiamo iniziare la discesa e la discesa si comincia applicando le misure in atto”. Lo ha detto il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro alla conferenza stampa per fare il punto sull’epidemia. “Proprio perché il picco non è una punta ma un pianoro – ha spiegato Brusaferro – ora dobbiamo scendere dall’altra parte. Bisogna però essere cauti poiché – ha concluso – dalla situazione di pianoro l’epidemia può ripartire se molliamo rispetto alle misure di contenimento e isolamento in atto”.

Bandiere a mezz’asta in segno di lutto, alle 12 l’Italia si ferma: per rendere omaggio a tutte le vittime del Coronavirus

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Oggi alle 12 l’Italia si ferma per rendere omaggio a tutte le vittime del Coronavirus, in segno di vicinanza ai familiari e di partecipazione nazionale al cordoglio delle comunità più colpite dalla pandemia. L’iniziativa, partita dai sindaci italiani, si è allargata ad altre istituzioni: bandiera italiana a mezz’asta esposta su tutti gli edifici pubblici. I primi cittadini della Penisola, con indosso la fascia tricolore, davanti ai propri municipi in silenzio e con le bandiere esposte a mezz’asta “in segno di lutto” e in “segno di solidarietà con tutte le per comunità che stanno pagando il prezzo più alto”. Tra i primi a mettere a lutto le bandiere è stato il Quirinale: sul balcone della piazza sono state fatte scendere a mezz’asta dai corazzieri. Anche il Vaticano partecipa: la Santa Sede espone le bandiere a mezz’asta, a lutto, per esprimere la propria vicinanza alle vittime della pandemia in Italia e nel mondo, alle loro famiglie e a quanti generosamente lottano per porvi fine. Per ricordare i tanti morti di questa guerra silenziosa che non hanno potuto avere nemmeno avere un degno funerale e se sono andati senza il conforto degli affetti, i sindaci hanno organizzato questa cerimonia a distanza senza infrangere le dure regole del distanziamento sociale. A proporla per primo è stato il presidente della Provincia di Bergamo e sindaco di Calcinate, Gianfranco Gafforelli, che si trova in una delle zone dove si contano più morti. Il presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) Antonio De Caro ha fatto sua la proposta ed ha inviato una lettera a tutti i sindaci per chiedere la condivisione dell’iniziativa.

Coronavirus, aiuti alimentari: il Capo della Protezione firma l’ordinanza. 400mln di euro ai Comuni. Il ministro Bellanova: “Serve un coordinamento centralizzato”

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Il Capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ha firmato l’ordinanza che stanzia 400 milioni di euro ai Comuni, al fine di distribuire aiuti alimentari a chi ne ha necessità. L’80% del totale, 320 milioni, viene ripartito tra le amministrazioni in base alla popolazione, mentre il 20%, pari a 80 milioni, viene distribuito in base alla differenza tra il reddito pro capite e il reddito medio nazionale. I Comuni possono distribuire i 400 milioni stanziati dal Governo per l’acquisto di buoni spesa utilizzabili per comprare e distribuire direttamente generi alimentari e altri prodotti di prima necessità. Nel testo non viene specificato l’importo dei buoni spesa. L’ufficio dei servizi sociali di ciascun Comune individua la platea dei beneficiari: priorità a chi non è destinatario di altro sostegno pubblico (come il reddito di cittadinanza). Mentre per l’acquisto e la distribuzione dei beni ci si può avvalere di enti del terzo settore. I Comuni, inoltre, possono destinare all’acquisto di generi alimentari i fondi derivanti da eventuali donazioni, che possono confluire su conti correnti bancari appositamente aperti. Intanto il ministro per le Politiche Agricole, Teresa Bellanova, torna a chiedere una “regia nazionale”, un coordinamento centralizzato “perché non tutto si può scaricare sulle spalle dei Comuni e può essere affrontato e risolto con i soli buoni pasto. Non dobbiamo – dice – perdere tempo in sindromi da annuncite”.

Coronavirus, Speranza: “Sarebbe un grave errore abbassare la guardia proprio ora”. Boccia: “Misure oltre il 3 aprile”

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Il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia ribadisce che “le misure in scadenza il 3 aprile inevitabilmente saranno allungate. I tempi li deciderà, come è sempre accaduto, il Consiglio dei Ministri sulla base di un’istruttoria che fa la comunità scientifica. Penso che in questo momento parlare di riapertura sia inopportuno e irresponsabile. Tutti noi vogliamo tornare alla normalità, ma prima dobbiamo riaccendere un interruttore per volta”. Gli fa eco il ministro della Salute, Roberto Speranza: “Siamo ancora nel pieno dell’epidemia. Sarebbe un grave errore abbassare la guardia proprio ora. Si finirebbe – sottolinea – per vanificare quanto fatto fino ad oggi. I sacrifici di queste settimane sono seri”. “Gli epidemiologici affermano che si vedono i primi effetti del contenimento. Non siamo però ancora al cambio di fase. Servirà – conclude Speranza – tempo e gradualità”.

Coronavirus, quasi mille morti in 24 ore: superata la Cina. Per l’Istituto Superiore di Sanità: “Ad oggi è inevitabile il prolungamento delle misure di contenimento”

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Il giorno più nero dell’Italia, 969 morti in 24 ore che che fanno salire il totale a 9.134, coincide con un record che solo un mese fa era impensabile e che dà la dimensione della catastrofe: il numero complessivo dei contagiati nel nostro paese ha superato quello della Cina. 86.498 sono gli italiani che hanno contratto il virus mentre i cinesi sono 81.897; ma il gigante asiatico ha un miliardo e mezzo d’abitanti e noi siamo solo 60 milioni. Ancora una volta è la Lombardia a far schizzare i numeri verso l’alto: dei 969 morti, 541 – dunque più del 50% – sono nella regione che sta pagando il prezzo più alto, con le province di Brescia e Bergamo travolte dai decessi. Nella tragedia, però, c’è un dato che lascia intravedere uno spiraglio di luce: anche ieri la curva di crescita dei nuovi malati – se ne sono registrati 4.401 che portano il totale a 66.414 – è rimasta ‘stabile’ e in linea con i giorni precedenti. “Ad oggi è inevitabile il prolungamento delle misure di contenimento”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Superiore di Sanità (Css), Franco Locatelli, nella conferenza stampa dell’Iss. Ciò perchè, ha spiegato, “non siamo in una fase marcatamente declinante ma in una fase, sia pure incoraggiante, di contenimento”. Inoltre, anche dopo, “dovremo immaginare alcuni mesi in cui adottare misure attente – ha detto il presidente Iss Silvio Brusaferro – per evitare una ripresa della curva epidemica”. Continua, intanto, ad allungarsi la lista dei decessi tra i camici bianchi per l’epidemia di Covid-19, aggiornata dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo): le vittime sono 51 e i contagiati nel personale sanitario sono 6mila.

Coronavirus, il 31 marzo bandiere a mezz’asta in tutta Italia: iniziativa dell’Anci. Nuovi casi di positività a Codogno dopo la riapertura dell’ex area protetta

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Martedì 31, alle 12, bandiere a mezz’asta e un minuto di silenzio osservato dai sindaci d’Italia con la fascia tricolore davanti al proprio Comune. Ci uniamo al presidente della Provincia di Bergamo in segno di lutto per le tante vittime dell’epidemia”. Lo scrive su twitter il presidente dell’Anci Antonio Decaro. La riapertura dell’ex area protetta di Codogno (Lodi) dove fu scoperto oltre un mese fa il primo contagiato da coronavirus avrebbe causato nuovi casi di positività a Covid-19. Lo scrive il Corriere della Sera secondo il quale, dopo settimane di progressivo calo del trend, arrivato anche a toccare l’uno per cento, negli ultimi giorni il trend è in risalita. “Abbiamo sei positivi in più – spiega Francesco Passerini, sindaco di Codogno e presidente della Provincia di Lodi – Nelle ultime giornate eravamo fermi a 268 casi. Un segnale che i divieti introdotti con la zona rossa avevano funzionato”.

Coronavirus, salgono a quota 36 i medici deceduti: 6205 i contagiati

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Si allunga l’elenco dei medici che non ce l’hanno fatta a causa dell’epidemia di Covid-19: i deceduto erano 33 ma ieri in tarda serata, si apprende dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), è giunta notizia della scomparsa di altri tre camici bianchi, tutti di Bergamo. Aumenta anche il numero degli operatori sanitari contagiati: secondo gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità, sono saliti a 6205, vale a dire più del 9% dei casi totali. Sbloccare immediatamente le forniture di dispositivi di protezione individuale ed eseguire test a risposta rapida, seguiti da tamponi, in maniera sistematica a tutti gli operatori sanitari nel pubblico e nel privato che mostrano sintomi di infezione da Covid-19 anche lieve e in assenza di febbre o che sono stati in contatto con casi sospetti o confermati. Sono le richieste immediate dei medici italiani in una lettera pubblicata sul British Medical Journal a firma del presidente Fnomceo Filippo Anelli.

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