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Ormai è assodato: Caserta è una terra politica in mano ai salernitani dove la famiglia De Luca fa il bello e il cattivo tempo. Piero, figlio di Vincenzo, è stato eletto a Caserta perché sapevano bene che a Salerno non sarebbe stato votato e non sarebbe riuscito ad essere eletto in Parlamento. Ora parla di Zes quando poi la nomina dello stesso Zes fu concessa al Presidente di Confindustria proprio dalla famiglia De Luca. Traettino li ha sempre criticati e non solo parlava male dei De Luca, ma non li ha mai votati né alle politiche, né alle ultime regionali.

Il PD campano sapeva bene di che personaggio si trattasse, per questo non avrebbe voluto riconfermarlo. Ad Ottobre 2019 tutti quelli che erano vicini a lui scappavano, i fedelissimi erano rimasti veramente in pochi, oltre a qualche sparuto giornale a sostenerlo. Poi, per De Luca, è arrivato il Covid e si è potuto rimettere in gioco. Dopo tutto è stato molto facile: quattro battute, un po’ di sarcasmo e voilà il gioco è fatto! Tutti sul carro del vincitore poi. Dai rappresentanti della sinistra a quelli della destra. Dopo le ultime elezioni regionali di Settembre è scomparso per un mese, poi è ritornato in consiglio e ha fatto pubblicamente un accordo con Forza Italia e con Fratelli D’Italia.

Ieri, un’ordinanza ha messo ancora più in ginocchio i ristoratori campani che ora sono in pieno sciopero. Sia Caldoro che tutta Forza Italia e Fratelli D’Italia, non entrano in merito nelle decisioni di De Luca perché il governatore è riuscito a portarli dalla sua parte e per questi motivi non difendono i lavoratori campani, i ristoratori campani, i proprietari di bar campani. Figuriamoci poi se poi si mettono in mezzo alle idee politiche in campo di Sanità o a favore dei cittadini. Il Cadreghino del Vapore li tiene tutti sotto, altrimenti, come da accordo pubblico, “la mucca non caccia il latte” nè ai forzisti e nè ai fratelli d’italia. Ecco, purtroppo, il quadro della politica campana in tempo di De Luca.

“Bere un buon caffè in un bar o mangiare un boccone in pausa pranzo in un ristorante in Italia e in Europa è consentito, ma non in Campania. L’ultima ordinanza di Vincenzo De Luca è inutilmente punitiva, per i cittadini ma anche e soprattutto per le attività di ristorazione”, scrive Giampiero Zinzi, consigliere regionale, sulla sua pagina facebook.

Anche nella “Lega” temono Giampiero Zinzi in quanto è l’attuale oppositore di Vincenzo De Luca. Il governatore dice ai leghisti napoletani che non vuole parlare con loro perché Zinzi gli dà molto fastidio. Parte così la macchina del fango contro il consigliere regionale sotto ordine dei napoletani della lega che hanno come unico obiettivo ora quello di ridimensionare Zinzi. Anche perché, in caso di accordi bipartisan nel nuovo Governo, Zinzi potrebbe essere uno dei nomi papabili? Ah, saperlo…

Partono i primi tavoli sui nomi possibili a futuro sindaco di Napoli. Maresca non è l’ultimo arrivato e rappresenta la Magistratura Campana che ha salvato la popolazione dell’intera regione dalla camorra. Ciò significa che se la Magistratura dovesse fare una scelta tra De Luca e Maresca, è ovvio che la bilancia penderebbe al cento per cento su Catello Maresca.

De Luca, con l’operazione Roberti, si era blindato nominandolo prima assessore ma poi, per impedirgli di capire tante cose, l’ha spedito a Bruxelles facendogli credere che gli aveva fatto un grande regalo, e cercando di imbrogliare anche l’opinione pubblica.

Ma tornando alle cose serie: se il centrosinistra tira dal cilindro un nome napoletano, di un politico, ma senza scheletri nell’armadio, si può certamente riaprire la partita. Altrimenti il dato è tratto.

Il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca continua la battaglia contro il Premier Conte per mandare a casa i ministri Francesco Boccia e Vincenzo Amendola rispettivamente ubicati ai dicasteri per gli Affari Regionali e per quelli Europei. L’intento di De Luca è riuscire a piazzare qualcuno dei suoi fedelissimi nel nuovo rimpasto o persino nel nuovo Governo che ci sarà a Gennaio. Oramai è chiaro che De Luca, costi quello che costi, passa addosso a tutti sfruttando l’emergenza coronavirus pur di arrivare al suo obiettivo (zona gialla resta arancione). Pronte le valigie per Boccia e Amendola? Ah saperlo…

Cocaina ed eroina che da Palermo arrivavano fino alla provincia di Napoli. Droga che serviva non solo a rifornire tutte le piazze di spaccio locali ma anche i comuni del Trapanese. È questo ciò che emerge dall’operazione antidroga “Sister White” che ha portato all’arresto di 13 persone, in prevalenza extracomunitari di nazionalità nigeriana, e che ha smontato una delle principali roccaforti del traffico di sostanze stupefacenti del capoluogo siciliano.

Noi conosciamo tutti ma se non raccontiamo qualcosa ai nostri lettori qualcuno pensa che non siamo attenti. Scriviamo qualcosa di quello che accade nella Provincia di Caserta targata Magliocca. Saremo soft ma qualcosina ve lo dobbiamo dire altrimenti non va bene!!! In Provincia non c’è mai stata opposizione, anche perchè la vittoria di Giorgio Magliocca è stata bipartisan. Ci sono stati nei tempi accordi di divisione di ruoli e anche di ben altro, ad iniziare dai ruoli politici come Mario Russo renziano eletto in maggioranza Marino, oggi anche in ruolo provinciale del centrodestra.

Condannato a otto anni di carcere Pietro Genovese, il ragazzo che nella notte tra il 21 e il 22 Dicembre 2019, investì e uccise due ragazze di sedici anni, Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli, mentre stavano attraversando la strada, nel centro di Roma. Le due giovani furono centrate in pieno dal Suv condotto da Genovese.

“La nostra città amata dai geni, sacrificata dai politicanti”, con queste parole Marì Muscarà, consigliere regionale per il Movimento Cinque Stelle commenta la decisione del Presidente De Luca di rendere effettivamente, per i prossimi giorni, la Campania zona arancione. Una scelta che ha provocato non solo disordini in piazza e manifestazioni da parte dei ristoratori, ma anche diverse reazioni sdegnate dagli esponenti di vari partiti politici.